I castelli della Loira e non solo

Castelli della Loira, Mont Saint Michel e Normandia (luglio 2018)

Prima vacanza solo noi 3…mamma papà e Sofia (3 anni e mezzo). Siamo abituati a viaggiare con gli amici perché ci piace la compagnia e ci piace condividere le esperienze, ma quest’anno per una serie di eventi ci siamo trovati da soli e dove andare con una piccola principessa sognatrice? A visitare i castelli ovviamente…. Ed ecco il nostro viaggio.

Giorno1: partenza da Genova direzione Parigi con volo Air France e arrivo a Charles de Gaulle alle 21. Affitto auto e a dormire vicino a Disneyland Paris (a 30min di auto dall’aeroporto a Marne la Vallée.)

Giorno2: giornata dedicata alla visita del parco divertimenti Disneyland Paris. Per maggiori informazioni vedere sezione dedicata (clicca qui).

Ritorno in albergo a Marne la Vallée.

Giorno3: Ci spostiamo verso sud nella verdissima valle della Loira e dopo 200 km raggiungiamo il meraviglioso castello di Chambord per l’ora di pranzo.

Proviamo a saziarci in uno dei baretti a fianco al castello con una baguette e poi ci addentriamo per la prima volta nel fantastico mondo di cavalieri e principesse.

E’ uno dei castelli più famosi e spettacolari della Loira e appartiene al patrimonio dell’umanità UNESCO.

La struttura è su 3 piani più le terrazze. Al pian terreno parte la famosissima scala a doppia elica che ha divertito tantissimo la nostra bimba: si può salire da due parti differenti per arrivare ai piani superiori e vedersi attraverso le piccole aperture nella scala, farsi ciao e fare facce buffe ad ogni finestra. Al primo piano vi sono numerose stanze arredate stile XVI/XVIII secolo con letti a baldacchino per ogni gusto, tavole apparecchiate e ritratti di personaggi storici. Al secondo piano da notare le volte e le stanze dedicate alla caccia. Infine dalle eleganti terrazze si ammira tutto il parco di Chambord.

Dopo la visita ci siamo recati allo spettacolo di cavalli e rapaci nei giardini del castello (acquistati i biglietti online prima di partire): perfetto per i bambini, dura 45min e ci sono sketch comici comprensibili nonostante siano in francese, evoluzioni sui cavalli, simulazioni di battaglie e della giostra medievale, spettacolo di falconeria….

Dopo aver guardato sul mega schermo nel prato del castello la finale dei mondiali di calcio (ogni tanto bisogna accontentare i mariti…) abbiamo raggiunto il nostro appartamento dove ci siamo sistemati e cenato.

Giorno4: Al mattino siamo andati al castello di Chenonceau famoso per essere stato costruito sul fiume. Dopo aver parcheggiato la macchina si imbocca un lungo viale alberato molto signorile che porta al castello e ai giardini reali. Sognare di essere due principesse e il re sulla sua carrozza diretta verso questo misterioso luogo ci ha permesso di emozionarci prima ancora di arrivare, e una volta che gli alberi diradano e spunta in tutta la sua maestosità Chenonceau…..WAW!! E’ veramente spettacolare sia la struttura sull’acqua che i giardini a fianco, perfettamente curati con fiori di ogni colore e un divertente labirinto.

All’interno si segue un percorso che porta nelle stanze dei re e delle regine (era una tenuta estiva), nelle sale del trono e da ballo e nelle meravigliose cucine ricavate nei basamenti del castello.

Usciti all’ora di pranzo ci siamo fermati nel self service vicino al castello per rifocillarci, dopo di che tornando verso la macchina siamo passati a visitare la ricostruzione di una fattoria tipica del XVI secolo (dove abbiamo nutrito le anatre dello stagno), la sala delle carrozze e il parco degli asini che hanno apprezzato molto le nostre carezze. A questo punto ci vuole un bel riposino in macchina per la piccola e noi ci dirigiamo verso Chaumont su Loire.

Il castello di Chaumont ospita il festival internazionale dei giardini, così, incuriositi, decidiamo di affacciarci prima della classica visita alla tenuta…..è stata un’ottima idea!

24 piccoli regni dove addentrarsi tra piante, fiori, laghetti, ponti, percorsi sensoriali, colori, profumi e soprattutto divertenti per Sofia che non voleva più andarsene.

Il castello,piuttosto piccolo, è stato costruito inizialmente come difesa, poi è passato a residenza, per cui abbiamo trovato meno attenzione ai dettagli nell’arredamento e ci è parso più povero rispetto agli altri ma i giardini sono immensi e ben curati, sicuramente da vedere.

Per oggi possiamo ritenerci soddisfatti e torniamo a casa a riposare.

Giorno5: Oggi castello di Cheverny….non ne abbiamo ancora abbastanza di principesse…

Al contrario degli altri questa è una tenuta ancora abitata dai Marchesi di Vibraye per cui è visitabile sono una parte del castello.

All’ingresso c’è la possibilità di fare biglietti combinati con solo entrata nel castello o in aggiunta esposizione di TinTin (che abbiamo lasciato stare) o giro in barca+veicoli elettrici (come esimersi??!!).

All’interno il castello è molto bello: le sale e le stanze sono arredate nei minimi dettagli, piene di arazzi, quadri e mobili antichi. C’era anche un’esposizione di costruzioni in Lego a grandezza naturale che completavano gli arredamenti e che ha affascinato molto la bambina: oggetti dell’epoca, personaggi dei libri, animali….

Dopo la visita ci siamo recati nel ristorante del castello dove abbiamo preso il pranzo al sacco: coperta, cestino, panini, dolci e bevande e siamo andati a consumarlo su un prato della residenza.

Dopo due corse e aver dato il pane alle ochette, siamo saliti sulle macchine elettriche che ci hanno portato a visitare il bosco di cedri e sulle barchette lungo il fiume a caccia di animali. La guida parla francese e inglese ma anche se Sofia non ha capito nulla è rimasta affascinata dal giro tanto che voleva rifarlo una volta finito.

Prima di uscire siamo passati a salutare i 100 cani da caccia del marchese nel loro curato canile e ci siamo affacciati nel giardino dei fiori.

E’ l’ora del riposino, si torna in macchina a dormire e ci si dirige verso Amboise.

Amboise ha ospitato Leonardo Da Vinci negli ultimi anni della sua vita e la fortificata città mostra ancora i segni visibili del suo passaggio.

Abbiamo scelto, visto il poco tempo rimasto, di visitare il castello e la tomba di Da Vinci nella vicina cappella.

Dall’alto si gode di un meraviglioso panorama della città e di una parte della Loira. All’esterno ci sono alcuni giochi medievali da provare e alcune riproduzioni delle macchine del famoso Leonardo.

Il castello all’interno non ci ha entusiasmato per cui non mi soffermo sulla descrizione.

Cena ad Amboise e poi rientro nel nostro appartamento per l’ultima notte nella Valle della Loira.

Giorno6: Oggi ci aspettano circa 400 km in direzione Mont Saint Michel. Ci fermiamo però a metà strada circa per la visita allo zoo La Fleche (clicca qui)  per poi arrivare all’ora di cena nel nuovo B&B.

Giorno7: Dopo esserci informati accuratamente sugli orari delle maree ci avventuriamo verso Mont Saint Michel, a 15 min dal B&B.

Una volta arrivati c’è un enorme parcheggio a pagamento dove bisogna obbligatoriamente lasciare la macchina. Si prosegue a piedi (30min), con la navetta gratis o con il calesse (a pagamento).

Una volta arrivati si staglia davanti ai tuoi occhi la meravigliosa abbazia di Mont Saint Michel realizzata nel 708 in onore dell’arcangelo Michele. E’ costituita da un piccolo borgo arroccato e di un’abbazia in cima dove si stabilirono per anni i benedettini. Dopo aver resistito alla guerra dei Cent’anni e ai successivi conflitti, nel 1979 è diventata patrimonio dell’UNESCO.

Siamo arrivati con la bassa marea e ci siamo subito arrampicati su per la fortezza in cerca della terrazza per osservare l’imminente arrivo dell’alta marea (dimenticatevi i passeggini: assolutamente inutilizzabili).

Effettivamente l’alta marea è un evento eccezionale e ben visibile a occhio nudo. Siamo rimasti sulla terrazza un’oretta ad osservare il mare sgranocchiando grissini e poi siamo andati a visitare l’abbazia che ci ha letteralmente affascinato; disposta su più livelli costruiti negli anni, mostra un’evoluzione architettonica ineguagliabile.

Scendendo nelle strette e affollatissime viuzze ci siamo presi un hot dog al volo e siamo scappati infastiditi dalla marea di gente che se può camminarti in testa, lo fa (unica nota negativa della giornata).

Tornati alla macchina riposino consueto e via verso Saint Malo.

Saint Malo è una cittadina turistica e balneare, ovviamente sul mare. Abbiamo parcheggiato in uno dei numerosi parcheggi a pagamento vicino alle spiagge fuori dalle mura. Quando c’è la bassa marea è possibile raggiungere Fort National a piedi attraversando la spiaggia (non vi perdete al suo interno altrimenti poi dovete tornare a nuoto) e così abbiamo fatto: cosa c’è di più divertente che correre sulla sabbia bagnata e cercare granchietti e conchiglie tra gli scogli!!??

Una volta tornati indietro c’è la possibilità di sciacquarsi sotto una doccia dalla sabbia (che nel frattempo è arrivata anche in testa) e proseguire la visita addentrandosi nelle mura.

Al suo interno Saint Malo sembra mantenere ancora la struttura medievale anche se le vie sono tempestate di negozi alla moda e locali turistici. Numerosi artisti di strada intrattengono la folla in cambio di qualche spicciolo. Un’occhiata veloce alla cattedrale e al castello da fuori, due giretti sullo scivolo e dopo cena si ritorna al nostro B&B.

Giorno8: Ci si sposta in Normandia per un tuffo nella storia alla ricerca delle spiagge dello sbarco.

Avendo solo poco tempo abbiamo optato per recarci subito al cimitero americano Colleville sur mer. Entrata gratuita, si inizia addentrandosi in un seminterrato dove viene spiegato con immagini, disegni e video in auditorium lo sbarco in Normandia. Si prosegue entrando in un corridoio dove sono scritti i nomi di tutti i giovani americani morti sul suolo francese per liberare l’Europa.

All’uscita un percorso in un giardino porta verso il cimitero ma credo sia importante soffermarsi a guardare dall’alto la desolata spiaggia di Omaha Beach simbolo dello sbarco, con 3000 soldati uccisi solo che il primo giorno.

Il cimitero è costituito da 9387 lapidi disposte in 10 lotti; sono croci bianche e 149 stelle di david. Si può immaginare l’impatto che si ha guardandole non vedendone la fine. Mentre ci si guarda intorno attoniti ci si accorge che regna una calma innaturale dove adulti e bambini camminano per mano con un grande e ammirevole rispetto.

 

 

 

 

Una volta usciti scendiamo a Omaha Beach, simbolo dello sbarco e ci fermiamo a mangiare sulla passeggiata prendendo un bel pollo arrosto da un chioschetto. La spiaggia è stupenda: acqua limpida,

sabbia fine e si estende a perdita d’occhio. Nonostante ciò nessuno prende il sole o fa il bagno (anche se non c’è divieto di balneazione); vige un silenzioso rispetto e ci si permette di far giocare un po i bambini con la sabbia durante la bassa marea.

La zona è piena di bunker e ne abbiamo visitato un paio anche se sono abbandonanti e sporchi…qua l’inciviltà ha colpito.

Dopo un’occhiata al monumento memoriale sulla spiaggia ci siamo rimessi in macchina direzione Honfleur dove abbiamo affittato un bellissimo appartamento in centro.

Giorno9: Al mattino visitiamo Honfleur, attraente porticciolo normanno che mantiene il fascino del paesino con i suoi bacini, i vecchi armamenti, le barche dei pescatori, le case antiche, le viuzze e un campanile da non perdere…..insomma un vero gioiello.

Per i bambini una mega ruota panoramica e un carosello degno del suo nome.

Nel pomeriggio andiamo a vedere il memoriale di Caen, il più famoso museo storico sulle guerre mondiali della Francia.

Qua l’entrata è a pagamento ma, anche se un po caro, ne vale assolutamente la pena. C’è uno spazio dove accolgono i bambini gratuitamente sotto i 10 anni organizzato molto bene con 2 splendide tate. La nostra piccola Sofia è arrivata dormiente nel passeggino (niente 4 ruote nel museo) e l’abbiamo lasciata a queste simpatiche signore finché non si è svegliata. Nel frattempo noi abbiamo avuto la possibilità di vedere il museo 2 ore in tranquillità (una volta sveglia ci hanno chiamato e siamo andati a prenderla).

Il museo è diviso in più parti: il mondo prima del 1945, il mondo dopo il 1945, la guerra mondiale, il dopoguerra.

Vi sono filmati, oggetti tipici dell’epoca, manifesti, giornali, foto e riproduzioni in un’esposizione coinvolgente e struggente che porta a sentite riflessioni sulla follia umana.

Una volta usciti dai sotterranei (la visita richiede 4 ore circa ma io e Sofia abbiamo accelerato e siamo andate a fare merenda mentre papà continuava a studiare la storia) c’è la possibilità di visitare un bunker militare dove sono stati riportati gli oggetti utilizzati al suo interno e riprodotti i rumori che si sentivano all’esterno. Terminiamo la visita con una bella foto di Anna Frank che ci regala un amaro sorriso con la speranza di un mondo migliore.

Tornati a Honfleur ci siamo goduti un’ottima cena di pesce come ultimo pasto prima della partenza.

Giorno10: si torna a casa con il volo Parigi-Genova felicissimi, stanchi ma con un notevole bagaglio culturale in più e una figlia che dopo 6 mesi ricorda ancora con piacere i castelli e la sua gita preferita: Mont Saint Michel.

Torta di zucca

Ecco una ricetta molto “formaggiosa” che mi ha insegnato mia nonna. Con questa torta lei riesce a far mangiare la zucca anche a mio nonno che non ama il sapore di questo ortaggio. Regolatevi voi con la quantità di formaggi da mettere nel ripieno in base a quanto forte volete sentire il sapore della zucca!

Ingredienti (per una torta di 34 cm di Ø)

pasta sfoglia

800 g zucca da cruda

1 cipolla piccola

1 spicchio d’aglio

prezzemolo

sale

1 uovo

100 gr stracchino

150 gr ricotta

formaggio grattugiato

panna o latte

olio

Se volete preparare la sfoglia trovate le dosi e il procedimento nella ricetta della torta di bietole. Per preparare la zucca tagliarla a fette e metterla in forno a 180 gradi per 15-20 minuti fino a che la forchetta si infila facilmente nella polpa. Poi levare la buccia, tagliare le fette di zucca a pezzi e frullarli nel mixer. In una pentola rosolare in un filo d’olio la cipolla tritata con lo spicchio d’aglio e poi aggiungere la polpa di zucca con un po’ di prezzemolo tritato e cuocere per 5 minuti. Preparare il ripieno con la zucca, la ricotta, lo stracchino, qualche cucchiaio di formaggio grattugiato e l’uovo. Aggiustare di sale. Stendere la sfoglia, bucherellarla con la forchetta e versare il ripieno. Prima di infornare la torta aggiungere un filo di panna o di latte e cuocere a 200 gradi per 20-30 minuti.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pasta con il cavolfiore

Se amate il cavolfiore provate questo piatto. Si prepara velocemente e ha un sapore delicato che conquista anche i bambini. Per i grandi che amano i gusti più decisi potete aggiungere altri ingredienti come per esempio delle fettine di pancetta o di speck rosolate un attimo in padella e tagliate a listarelle.

Ingredienti (per 3,4 persone):

500 g di cavolfiore

20 g pinoli

30 g mandorle

6 filetti di acciuga

2 bicchieri latte

1 spicchio aglio

vino bianco

sale

olio

Tagliare a pezzi il cavolfiore, lavarlo e cuocerlo per qualche minuto in acqua bollente salata. Poi separare le cimette del cavolfiore e metterle da parte. In una padella rosolare in un filo d’olio lo spicchio d’aglio intero, i filetti di acciuga, le mandorle tritate e i pinoli interi. Versare poi mezzo bicchiere di vino bianco e quando è evaporato versare un bicchiere di latte. Lasciare cuocere a fuoco basso con il coperchio per circa venti minuti. Se il sughetto asciuga troppo, bagnarlo con un altro bicchiere di latte o con del brodo di verdure oppure con qualche mestolo di acqua di cottura della pasta. Scolare la pasta un po’ più al dente e terminare la cottura nella padella con il sugo.


Crostata con farina di castagne

La crostata è uno dei dolci che preparo più spesso quando siamo invitati a mangiare da amici o parenti. Prima di tutto perché si può preparare tranquillamente il giorno prima (anzi forse è ancora meglio) e poi perché è facile da trasportare. E questa versione con una parte di farina di castagne nell’impasto e ripiena di pere e cioccolato riscuote sempre un grande successo!!

Ingredienti:

100 g farina di castagne

200 g farina bianca 

100 g burro 

Mezza bustina di lievito per dolci

100 g cioccolato fondente

150 g zucchero

2 uova

1 pizzico sale

3 pere

Preparare una fontana con le due farine, lo zucchero, il lievito, il sale, il burro a pezzetti e le due uova (tenere un albume per la decorazione). Impastare e lasciare riposare l’impasto per mezzora nel frigo (oppure 15 minuti nel congelatore). In una teglia stendere un primo disco di frolla usando metà impasto. Bucherellare con una forchetta e poi disporre sopra le pere sbucciate e tagliate a fettine sottili. Aggiungere il cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e coprire con il secondo strato di frolla. Disporre sopra qualche fetta di pera e spennellarla con l’albume tenuto da parte. Cuocere in forno caldo a 200 gradi per circa 15-20 minuti.

Ravensburger Spieleland

Il parco divertimenti Ravensburger Spieleland si trova nella Germania meridionale, nella regione del Baden Wurttemberg, a 40 km da Costanza, ed è stato inaugurato nel 1998.

Se vi trovate in zona non potete assolutamente farvi mancare una giornata all’insegna del divertimento più puro e spesso associato alla didattica, secondo quella che da sempre è la linea guida dei famosissimi giochi Ravensburger.

Per tutte le informazioni specifiche inerenti i costi e gli orari di apertura vi consiglio di visitare il sito ufficiale del parco, trattandosi infatti di info soggette a possibili variazioni. Il parco dispone anche di sistemazioni curiose e, senza dubbio, molto attraenti per i bambini. Noi abbiamo optato per una sistemazione in appartamento nella vicinissima città di Ravensburg, soluzione che abbiamo trovato più economica e versatile avendo inserito la giornata al parco all’interno di un viaggio on the road tra Svizzera, Lago di Costanza e Foresta Nera (per consultare il diario dell’intero viaggio cliccate qui ).

Il parco offre molto e il rapporto qualità/prezzo è , a mio avviso, molto valido, soprattutto in considerazione del fatto che l’abbiamo trovato veramente unico nel suo genere, molto meno tematizzato, ma molto più “naturale”, nel vero senso della parola. La natura la fa da padrona e le numerosissime attrazioni garantiscono un divertimento “insolito” e genuino.

Il parco è diviso in diverse aree, quali, ad esempio:

– la zona della Fattoria (preferita dal mio piccolo di 2 anni e mezzo) con i classici trattori che fanno il giro dell’orto (vero, con coltivazioni tipiche della zona), la giostra degli animali, i puzzles giganti 3D di legno degli animali della fattoria, il giro sul cavallino meccanico e molto altro;

– la zona dei giochi Brio, con i classici mezzi di trasporto da provare, come ruspe per scavare davvero nel terreno, il classico faro rosso e bianco con annessa attrazione della barca che gira e galleggia su un ipotetico mare in tempesta;

– il mondo colorato dei giochi dove vengono proposti i più famosi giochi Ravensburger in formato gigante come l’imperdibile Labirinto Magico;

– il mondo delle avventure e il mondo di Capitan Blaubar (l’orso blu, una delle mascotte del parco), dove è possibile fare un giro sulle zattere nel regno dei pirati;

– il mondo degli esploratori dove l’avventura la fa da padrona tra attrazioni tipo il rafting, ponti tibetani, parchi giochi in legno con cunicoli e scivoli infiniti.

Ovviamente queste sono solo alcune delle particolarissime attrazioni che il parco offre per non parlare degli spazi relax e dell’area dedicata ai giochi d’acqua con un percorso di ruscelli con dighe, spruzzi, chiuse e sabbia che per i miei bimbi valeva già solo quello il prezzo del biglietto.

Poi altre attrazioni dedicate alla scuola guida, al cambio gomme di un’auto, ai pompieri, a ippopotami che girano in tondo sull’acqua.

Insomma chi più ne ha, più ne metta… i vostri bimbi (anche i più piccoli) saranno inebriati da tanto divertimento e voi genitori stupiti dalla perfetta organizzazione tedesca, attenta ad ogni dettaglio, e improntata al divertimento più puro e dai risvolti didattici.

E come poter avviarsi all’uscita senza acquistare uno dei tantissimi giochi disponibili nei diversi punti vendita? Ovviamente tutti marchiati Ravensburger per continuare a divertirsi anche a casa.

Europa Park

Oggi vi voglio raccontare i nostri due giorni a Europa Park… cosa dite, non lo conoscete? Non lo avete mai sentito nominare? Neanche io sapevo della sua esistenza perché in Italia questo parco divertimenti è pressoché sconosciuto e questo è inspiegabile dato che stiamo parlando di uno dei parchi più grandi d’Europa, secondo come numero di visitatori solo a Disneyland e più volte insignito del titolo di miglior parco tematizzato.

Mio marito Luca, io e i miei due bimbi (Pietro 6 anni e mezzo e Gioele 2 anni e mezzo) lo abbiamo semplicemente adorato e per noi ha superato veramente ogni aspettativa. Abbiamo trascorso due giorni di puro divertimento e stupore perché ogni angolo del parco è curato nei minimi dettagli.
Europa park si trova nel sud della Germania, a Rust a meno di mezz’ora da Friburgo praticamente sul confine con la Francia.
Abbiamo inserito il parco all’interno di un viaggio on the road tra Svizzera, lago di Costanza e Foresta Nera (cliccate qui per leggere il diario completo della nostra vacanza), con l’intento di dedicare due giornate al divertimento dei bimbi ma, come spesso ci accade, anche io e Luca ci siamo divertiti almeno quanto loro. Io forse anche di più… tornare bambina è uno dei miei sport preferiti!
Il parco è stato inaugurato negli anni 70 e oggi è enorme (una giornata potrebbe risultare insufficiente se volete vederlo tutto, soprattutto se avete dei bimbi con voi) …. È suddiviso in circa 18 aree tematiche che rappresentano diversi stati europei: Germania, Italia, Francia, Olanda, Svizzera, Austria, Russia, Scandinavia, Grecia, Lussemburgo, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Portogallo (non credo di averli elencati tutti) , più le aree dedicate alla Foresta dei Fratelli Grimm, alla zona interamente tematizzata “Arthur e il regno dei Minimei” e la zona dedicata all’avventura. Potete trovare tutte le info sul sito ufficiale del parco, di certo il biglietto non è economico, noi abbiamo fatto il biglietto valido due giorni (94 euro la tariffa per due gg per un adulto, 80 il ridotto; 49 euro il singolo giorno per adulto, 42 il ridotto) ma paragonato con gli altri parchi divertimenti regge decisamente la concorrenza e se siete amanti del genere vi rendete conto appena entrati del potenziale del parco.

Ovviamente il parco dispone anche di diversi hotel a tema come El Andaluz, il Bell Rock, Castillo Alcazar, Colosseo…non so darvi dettagli al riguardo perché abbiamo soggiornato molto più economicamente ma altrettanto vicini in un appartamento a Rust. Certo gli hotel visti da fuori sembravano fantastici e di certo lo saranno dato anche le tariffe piuttosto stratosferiche che propongono.
Il parco è servito internamente da un treno vero e proprio che permette di spostarsi da un quartiere all’altro e allo stesso modo potete utilizzare altri trenini/attrazioni che uniscono alla necessità di spostarsi senza faticare, l’entusiasmo dei bambini a salire su piccoli vagoncini. Come potrete immaginare le attrazioni sono veramente infinite e per tutte le fasce di età…anche Gioele (2 anni) è salito con noi su cosi tanti giochi da non poterli contare… certo i due preferiti di Pietro (anche i miei) sono stati banditi al piccolo… “Arthur”, veramente unico nel suo genere (provare per credere) e Voletarium che “simula” un volo sull’Europa talmente reale ed emozionante che vi lascerà letteralmente a bocca aperta e con il fiato sospeso.

Inutile spendere troppe parole per le attrazioni… bisogna provarle… una più bella e curata dell’altra. Se scaricate l’applicazione del parco vi sarà possibile vederle tutte e una volta varcato l’ingresso potrete visualizzare anche i minuti di attesa per ciascuna.
Impossibile però per quanto mi riguarda non spendere due parole per l’area dedicata ai fratelli Grimm: un favoloso (nel vero senso della parola) villaggio in un bosco incantato in cui ogni casetta custodisce più o meno segretamente tutti i particolari delle più famose fiabe. Che dire di più? Le parole a volte sono troppo asettiche… se solo aveste potuto ammirare gli occhietti meravigliati di Gioele di fronte a elfetti o rane che di tanto in tanto (con una fotocellula con sensore di movimento), ma per lui magicamente emettevano il loro “cra” e spruzzavano acqua, o lo sguardo curioso e incantato di Pietro che cercava tutti i trucchetti per far affacciare Raperonzolo con la sua treccia o far sbucare qualche personaggio nascosto dietro a qualche finestrina… be’ allora forse perché sono la loro mamma (ma noi mamme abbiamo tutte un cuore sensibile alla magia dei nostri bimbi) e quindi sono certa anche voi … be’ ecco sareste persuase da quell’atmosfera incantata che davvero fa tornare bambini. E a quel punto il divertimento è assicurato!

Svizzera, Lago di Costanza e Foresta Nera

“Finalmente mi sono convinta… Quest’anno faremo un bel viaggio itinerante alla scoperta della Foresta Nera”, ho detto decisa a mio marito quando assonnato prima di addormentarsi aveva semplicemente fatto cenno all’idea di dover poi iniziare a pensare alle vacanze estive. Sì avevo già deciso … la meta mi aveva sempre affascinato e se è vero che, fin da fidanzati il viaggio On the road è sempre stato il nostro stereotipo di vacanza preferito (almeno per me, Luca si adatta molto e mi segue), è altrettanto vero che da mamma mi era abbastanza sempre “accontentata” delle vacanze più statiche… che nemmeno poi questo è vero perché anche nelle settimane di vacanza di mare sia noi due, che i nostri bimbi amiamo spezzare le ore passate in spiaggia con visite escursioni nei dintorni. Con il senno di poi posso affermare con tranquillità che nulla ha mai attirato così I miei bimbi come questo viaggio On the road. Di certo avevo inserito un sacco di attività proprio per loro perché, diciamocelo solo se i bimbi sono felici e soddisfatti e ci seguono con entusiasmo la vacanza diventa davvero un piacere per tutta la famiglia. Ma ora, bando alle ciance, passiamo al vero e proprio diario di viaggio.
Itinerario e diario di viaggio
• Giorno 1: partenza da Genova (Campomorone, Langasco). Dopo circa 2 ore e mezza arriviamo a Lugano. Qui ci fermiamo come da programma e pranziamo al sacco nel bellissimo Parco Ciani, il parco comunale di Lugano (ingresso gratuito). Dopo aver fatto scorazzare i bimbi nel parco giochi e aver nutrito le papere del lago (il parco è proprio lungolago) ci concediamo un mini giretto nel centro di Lugano e non ci facciamo mancare qualche corsa sulla giostrina.

Ripartiamo nel primo pomeriggio, bimbi felicemente stanchi tanto da piombare in un sonno ristoratore. Ci imbattiamo in una pioggia scrosciante (l’unica di tutta la vacanza) mentre saliamo in auto la tortuosa e panoramica strada che ci conduce al passo del San Bernardino. Appena superato il passo, ci attende il nostro hotel dove soggiorneremo una sola notte.
L’ambiente è accogliente e caldo, tutto è fatto di legno e sa di casalingo… la cena è ottima e dopo aver giocato un po’… tutti a nanna.
• Giorno 2: ci svegliamo con un cielo azzurrissimo e i prati ancora bagnati luccicano di un verde incantevole.

Facciamo un’abbondante colazione e partiamo alla volta di Lindau sul Lago di Costanza. La cittadina è veramente caratteristica e,sia i vicoli brulicanti di negozietti sia la zone del porto con la famosa statua del Leone, divertono e attraggono i miei bimbi.

Pranziamo al porto, ancora una bella passeggiata nel centro e poi si riparte.

Arriviamo a Ravensburg dove non riusciamo a godere appieno della caratteristica cittadina perché, essendo domenica, i negozi sono pressoché tutti chiusi. Ma cosa rende più felice un bambino di una mega fontana con giochi d’acqua?! Raggiungiamo il nostro appartamento e ci rilassiamo cenando in tranquillità.
• Giorno 3: come da programma la giornata è interamente dedicata al parco Ravensburger Spieleland appena fuori città. Il parco è decisamente entusiasmante.. ovunque ci sono riferimenti ai famosissimi giochi Ravensburger. Se volete maggiori informazioni dedico una sezione a parte al parco (clicca qui).
Ovviamente i bimbi sono al settimo cielo e anche noi ci divertiamo un sacco. La giornata scorre in fretta e si torna in appartamento.
• Giorno 4: partiamo da Ravenburg e ci dirigiamo lungo il Lago di Costanza in direzione ovest. Sulla strada incontriamo una fattoria/zoo: la Haustierhof Reutemuhle. Un vero e inaspettato paradiso per grandi e piccini. Luogo consigliatissimo dove trascorrere un paio di ore dando da mangiare agli animali e fermandosi nelle tanta aree gioco e volendo anche pranzare con una cucina tradizionale e rustica. Pranzo ottimo e lecca lecca in omaggio per i bimbi.

Ripartiamo dopo mangiato e lasciamo le colline coltivate che orlano il Lago di Costanza per arrivare finalmente nella foresta nera. L’impatto visivo è notevole e tutte le mie aspettative vengo soddisfatte quando arriviamo al Lago Titisee. Prima di giungere alle sponde del Lago si percorre una via piena di negozietti, la zona è veramente molto turistica e colorata. C’è anche una ruota panoramica e la possibilità di noleggiare i pedalò. Un’invitante gelateria ci attira, mangiamo un gelato e ci concediamo una bella pausa sulla spiaggia del Lago.

Ripartiamo per Rust e ci sistemiamo in appartamento.

• Giorno 5 e giorno 6 : Europa Park a cui ho dedicato specifica pagina. Clicca qui

• Giorno 7 : partenza da Rust e ci addentriamo nella Foresta Nera. La strada è veramente panoramica e arriviamo presto a Gutach dove ci fermiamo a visitare il museo a cielo aperto dove viene ripercorsa la vita agricola di un tempo. Qui si possono visitare le antiche case/fattorie, l’antica scuola e li spazio all’aperto è un vero spettacolo con animali della fattoria e prati sterminati.

 

 

 

C’è uno spazio giochi all’esterno e in molte antiche abitazioni spazi dedicati ai bambini con ricostruzioni di boschi incantati e antichi giocattoli. Dopo un veloce pranzo ci spostiamo a Triberg a pochi minuti di auto. Il paese è famoso per le sua cascate e per gli orologi a cucu. Ci godiamo la passeggiata fino alle cascate percorrendo il più semplice tra i percorsi proposti. L’ambiente è a dir poco affascinante.

Scendiamo poi al paese, sosta al parco giochi e giro per i negozi caratteristici. Incantati dagli stupendi e variegati orologi a cucu, facciamo merenda e ripartiamo. Ci accoglie una pulsante Friburgo che già a prima vista mi affascina con i suoi vicoletti lastricati solcati dai bachle (piccoli canaletti di scolo dell’acqua). La legenda dice che chi per sbaglio mette un piede in acqua tornerà a Friburgo. Nel nostro periodo i canali sono asciutti ma ovviamente riusciamo a girare con tutta tranquillità accompagnati dall’entusiasmo dei bimbi che camminano solo li dentro come fossero trenini sui binari.

• Giorno 8 dopo la sveglia ci concediamo un ultimo giretto della città. In particolare sulla piazza della cattedrale dove al sabato si anima un mercato coloratissimo. Stupendi banchi di legno, giochi artigianali, stoffe, frutta e verdura.
Lasciamo Friburgo (un pezzetto di cuore rimane li in quella cittadina cosi poliedrica a due passi dalla foresta nera), e ci dirigiamo in Svizzera… il nostro viaggio di rientro è ormai iniziata. Facciamo tappa a Goldau al Natur und Tierpark (gli animali e il parco giochi sono sempre ottimi per sfinire i bambini) e poi raggiungiamo Bellinzona dove ci sistemiamo in hotel.

• Giorno 9: ci svegliamo ormai con l’idea di dover terminare la nostra vacanza. Ma decido di giocarmi le ultime carte con una rapida visita al piccolo ma carino centro storico e all’imponente Castello dove i bimbi inscenano fantastiche guerre e sfide e dove è possibile effettuare un percorso sensoriale a piedi nudi passando in piccole vasche contenenti materiali diversi come pietre, sabbia, ciottoli, pigne…

per i bimbi il divertimento e la sorpresa sono sempre dietro l’angolo.
Dopo un paio d’ore ripartiamo a raggiungiamo la nostra amata casa.
Si, perché come dico sempre ai miei bimbi è belli partire,ma è bello anche tornare.

Come gestisco una scenata in pubblico

Al supermercato:“Mamma mi compri questo gioco?” “No amore te ne ho preso uno ieri, oggi no!”…..l’inizio della fine…”Mammaaaaa…..voglio il giocoooo!” risponde il bambino urlando e buttandosi a terra. Ecco, le possibilità sono 2: o lo si accontenta evitando figuracce di fronte a tutto il negozio, o gli si inveisce contro urlando più forte e lo si porta via in lacrime di peso.

In realtà queste non sono le uniche 2 soluzioni possibili, tutto parte da un autocontrollo che dobbiamo avere noi genitori; dobbiamo sapere esattamente cosa vogliamo (non compro il gioco oggi) e mantenere ferma la decisione senza farci venire un fegato enorme di fronte al nostro bambino.

Loro sentono subito che l’adulto è a disagio e più lo vedono in difficoltà più accentuano i loro comportamenti scorretti.

E allora come gestire la situazione? Sul momento è consigliabile mantenere la calma, accucciarsi in modo da guardare il bambino negli occhi, bloccarlo fisicamente con le mani sulle spalle con una presa morbida ma decisa e dirgli serenamente: “se ti ricordi bene ieri ti ho comprato un gioco perché sei stato bravo all’asilo. Oggi non posso prendertelo, vediamo la prossima volta.” Ovviamente non tutti i bambini accettano immediatamente questa risposta, ma è un punto di partenza per dimostrare la propria fermezza con serenità. Se il piccolo insiste con urla e calci prendetelo per mano senza strattonarlo e accompagnatelo fuori: “adesso ci sediamo un po qua, ti calmi, bevi un po di acqua e poi se vuoi ti rispiego perché non ti compro il gioco”. Non stancatevi mai di ripetere le stesse cose al vostro bambino: poche parole semplici ma significative.

Una volta calmato si potrà rientrare e finire la spesa senza comprare il gioco: non cadete mai nell’errore di dire “bravo, ti sei calmato, hai chiesto scusa, adesso ti compro il gioco!” Se era no all’inizio, rimane no anche dopo altrimenti il bambino perde di vista i punti fermi dati precedentemente e la volta dopo ripete la stessa scena.

E per le prossime volte, pianificate la spesa al supermercato insieme a lui:”Oggi andiamo a fare la spesa. Non ti compro giocattoli ma potresti portarti il tuo orsetto preferito così mentre sei nel carrello ci giochiamo insieme….”. A questo punto lui lo sa, è consapevole del fatto che la mamma oggi non compra niente ma mi dà comunque un’alternativa per divertirmi durante un’attività che io trovo noiosa e stressante.

E adesso….buona spesa!!

Cos’è la dislessia

“Mio figlio non riesce ad imparare a leggere…sarà dislessico?”. Mamma agitata dopo i primi due mesi di scuola elementare.

Innanzitutto manteniamo la calma e cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Primo fattore importantissimo è che la diagnosi di dislessia viene fatta alla fine della seconda elementare da esperti come psicologi o logopedisti. “Perchè viene fatta così avanti? Si vede che mio figlio ha difficoltà adesso!” La diagnosi deve essere fatta dopo il raggiungimento dello stadio alfabetico (imparano a leggere e scrivere lettere e fonemi) quando il bambino dovrebbe aver raggiunto lo stadio ortografico (quando vengono automatizzate la lettura e la scrittura).

Non per questo prima di tale momento non si possono notare segnali di difficoltà che possono essere trattati e riabilitati da un pedagogista o da un logopedista come un ritardo del linguaggio, la tardiva lateralizzazione (decidere se scrivere con la destra o la sinistra) o disturbi motori.

Ma cos’è la dislessia?

La dislessia fa parte dei disturbi dell’apprendimento ed è la difficoltà a rendere automatica la corrispondenza tra i segni grafici e i suoni….ad esempio confondere nella lettura la b con la d, o l’ordine delle parole come “mobile” con “bomile”, omissioni di lettere e difficoltà nell’ortografia e nella scrittura.

Ne consegue un enorme difficoltà nel leggere testi, scrivere frasi e conseguentemente memorizzare e studiare.

Spesso un dislessico è anche disortografico (errori nella scrittura), disgrafico (scrive male) e discalculico (ha difficoltà a memorizzare numeri e ad effettuare calcoli).

Ci tengo a sottolineare che non è una malattia, che non è invalidante nella vita, ma ha solo bisogno di essere trattata nel giusto modo per rendere semplicemente la vita più facile a queste persone.

E poi non dimentichiamoci dei personaggi famosi dislessici che hanno una splendida carriera senza difficoltà come Steven Spielberg, Mika, Patrick Dempsey, Tom Cruise o personaggi della storia non diagnosticati ai tempi ma probabilmente dislessici come Leonardo Da Vinci e Michelangelo…..mica male eh?!

Le bugie dei bambini

A partire dai 3-4 anni, i bambini scoprono che cosa sono le bugie: capiscono che dire qualcosa di completamente inventato, oppure omettere dei dettagli durante i racconti può essere divertente e utile ai loro scopiSi rendono così conto che esiste un proprio pensiero interiore, a cui gli altri non hanno accesso e che può tenere e controllare da solo. Questa, dal punto di vista cognitivo, è una tappa non solo del tutto normale, ma addirittura fondamentale per lo sviluppo del bambino.

Attraverso le bugie i bimbi possono costruire una loro realtà, più simile a ciò che loro vorrebbero. Fate sempre attenzione al contenuto delle bugie, perché spesso esse rappresentano proprio ciò che loro desiderano oppure ciò di cui hanno paura.

Chi è stato a fare questo disastro?” urla la mamma arrabbiata… “non sono stato io!”

Beh come biasimarlo?! Il piccolo risponde così non solo per non dispiacere i genitori, ma anche perché vorrebbe davvero non aver combinato quel disastro e pensa che basti la forza del suo pensiero positivo per modificare la realtà.

Tranquille che le bugie rappresentano una fase evolutiva del bambino e si risolvono spontaneamente con la crescita.

Tuttavia a volte possono non sfumare e addirittura aumentare tanto da risultare fuori controllo anche al bambino stesso. A questo punto bisogna capire il vero motivo che può essere un disagio dal quale cerca di fuggire (separazione dei genitori), o avere problemi di bassa autostima e ansia, bullismo a scuola o aver subito un trauma di cui i genitori sono ignari.

Per evitare che racconti le bugie è importante per il genitore mantenere alcune importanti linee educative:

  • dare fiducia al bambino mostrando di credere in lui, in questo modo si sentirà più in colpa dopo aver mentito e si sentirà libero di raccontare la verità
  • ricordate di sottolineare sempre la differenza tra realtà e fantasia: “ok mi hai detto così perché vorresti farlo ma sai che non si può perché…”
  • non punite le bugie altrimenti il bambino imparerà ad essere più abile nel dirle per evitare i castighi e i rimproveri
  • accompagnatelo nella spiegazione della bugia:” Mi hai mentito perché questa cosa non la vuoi fare?”
  • se le bugie sono frequenti, agite sul singolo episodio che vi sembra più grave ma ricordatevi sempre di motivare tutte le vostre azioni
  • non fingete di non aver capito che vi ha detto una bugia, dategli una risposta in modo che capisca di essere stato scoperto senza arrabbiarvi; questo vi permette di mantenere un’autorità e di dimostrare di avere il controllo sulla situazione
  • date sempre il buon esempio: non mentite ai vostri figli, anche loro lo capiscono e imparano da voi