I colori delle emozioni

TITOLO: I COLORI delle EMOZIONI
AUTORE: ANNA LLENAS
EDITORE: GRIBAUDO

Il libro parla del mostro dei colori che si sveglia variopinto, ma stranito e stralunato perché non capisce cosa gli stia succedendo. Per fortuna una bambina gli spiega che il problema sta nel fatto che ha commesso un pasticcio mescolando tutte le sue emozioni. Ogni emozione va invece distinta e catalogata ed è cosi che la bambina aiuta il buffo mostro a riempire i barattolini diversamente colorati di giallo, blu, rosso, nero, verde con le sue emozioni (allegria, tristezza, rabbia, paura e calma). La lettura si conclude poi con l’allusione a un’altra emozione “non catalogabile” e rosa… a voi scoprire di quale si tratta…

La lettura è adatta ai bimbi dai 2 ai 6 anni a mio parere… il mio grande di quasi 7 anni lo legge spesso al piccino di 2 anni e mezzo. Le illustrazioni sono semplici e geniali e hanno un impatto molto immediato sulla comprensione e sulla memoria del bambino. Le descrizioni delle emozioni sono molto pratiche e utilizzano paragoni che si rifanno alla vita di tutti i giorni di modo che il piccolo lettore possa facilmente immedesimarsi nelle diverse situazioni e imparare cosi a conoscere e gradualmente “gestire” i propri momenti di gioia, tristezza, rabbia, paura, calma.
E probabilmente se vostro figlio è particolarmente curioso vi chiederà perché nelle varie pagine la bambina aiutante è sempre priva di colore… e a voi mamme e papà ingegnarsi nella risposta… e poi la fine inaspettata con i sintomi dell’emozione più pazza che esista… insomma una lettura consigliata per stimolare piccoli, ma anche grandi lettori.

Il coniglio che voleva addormentarsi

TITOLO: IL CONIGLIO CHE VOLEVA

ADDORMENTARSI

AUTORE: CARL-JOHAN FORSSE’N EHRLIN

EDIZIONE: MONDADORI

 

 

Il libro parla di un coniglietto che non riesce ad addormentarsi come i suoi fratelli e inizia un viaggio con la mamma alla ricerca del Mago Sbadiglio che con la sua polverina magica riesce a farlo dormire.

Il libro è stato scritto da uno psicologo svedese e ha lo scopo di rilassare il bambino prima della nanna con messaggi che lo portano al desiderio di dormire attraverso l’utilizzo di parole ripetute, di suoni, termini rilassanti e confortanti…

Va bene da 1 anno in poi (ci ho addormentato anche il marito più di una volta leggendolo a mia figlia).

Lo scopo è seguire le istruzioni dell’autore, leggendo lentamente, con un tono di voce basso e sbadigliando quando richiesto (ebbene si, dovete sbadigliare, ma tranquilli che non è difficile, anzi..)

Col tempo il piccolo si addormenterà sempre più velocemente senza mai arrivare alla fine del libro. Con mia figlia ha funzionato.

Le sei storie delle paroline magiche

TITOLO: LE SEI STORIE DELLE PAROLINE MAGICHE

AUTORE: SARA AGOSTINI

EDIZIONE: GRIBAUDO

 

 

 

Il libro spiega attraverso filastrocche e rime l’importanza delle sei paroline magiche che i genitori continuamente chiedono ai bambini di utilizzare: scusa, ciao, ti voglio bene, pazienza, grazie, per piacere.

La lettura è molto semplice, adatta ai bimbi dai 3 ai 6 anni. Vi sono belle illustrazioni, è molto colorato e utilizza in maniera ridondante le 6 paroline in modo che vengano memorizzate attraverso situazioni quotidiane conosciute molto bene dai piccoli.

Da leggere insieme a loro un po’ per volta e da tenere a portata di mano per consultarlo ogni volta che il bimbo si è dimenticato di utilizzare una delle paroline. Divertente e istruttivo.

“Che rabbia”

 

TITOLO: CHE RABBIA!

AUTORE: MIREILLE D’ALLANCE’

EDIZIONE: BABALIBRI

 

 

Il libro racconta di Roberto, un bimbo che si arrabbia col padre e finisce in castigo in camera sua. Una volta entrato in stanza gli sale una Cosa che è talmente grande che esce fuori; è grandissima, rossa e distrugge tutto ciò che trova. Roberto riesce piano piano a farla rimpicciolire e a metterla in una scatolina, poi serenamente torna dal papà.

La lettura, adatta ai bimbi dai 3 ai 6 anni circa, li aiuta a comprendere la rabbia e a gestirla. Capiranno perché li mandate in stanza a calmarsi da soli, perché quando sono arrabbiati hanno l’istinto di rompere le cose e soprattutto che la rabbia si può contenere e controllare.

Alla fine della lettura probabilmente vi chiederanno di creare insieme una scatolina da lasciare in stanza dove metteranno la rabbia ogni volta che gli uscirà e impareranno l’autocontrollo.

Perché mio figlio mi picchia?

Ci si può trovare nella situazione che un bambino di 2 anni picchi il genitore o i coetanei quando non riesce a ottenere quello che vuole o gli viene negato qualcosa.
Normalmente sono comportamenti che iniziano a questa età e cioè quando il piccolo non riesce ancora a esprimersi verbalmente ma riesce a muoversi nello spazio per cui si sente libero di fare ciò che vuole, adesso che può circolare liberamente.

Ma come facciamo a fare in modo che smettano di alzare le mani quando sono arrabbiati?
Innanzitutto MAI reagire con la violenza: viene abbastanza istintivo dare una sculacciata in risposta a un calcio o a un morso del bambino ma se reagiamo in questo modo non facciamo altro che incoraggiare l’aggressività.
Certo dopo una sculacciata il bambino per un po si comporterà bene e ciò che ha compreso è che essere picchiati provoca dolore al suo sederino, ma non è in grado di capire che quando lo fa lui provoca lo stesso danno nell’altro.
Un bambino che riceve violenza diventa un bambino violento a sua volta, soprattutto nei confronti dei più deboli come lo è lui davanti ad un adulto.

Vediamo come possiamo fare per provare ad arginare questo problema:
1) quando il piccolo ci picchia blocchiamolo subito mettendoci alla sua altezza e cerchiamo di contenerlo fisicamente avvolgendolo in un forte abbraccio (se lo abbiamo in braccio invece lo posiamo subito a terra)
2) inutile parlargli finché non si è calmato, non ci ascolterebbe.
3) una volta ripreso il controllo possiamo dirgli che abbiamo capito la sua rabbia ma che quella reazione non deve averla con nessuno
4)spiegategli che fa male quando fa così e che volete che non lo faccia più
5) se continua,senza troppi discorsi allontanatelo dalla situazione cambiando stanza o ambiente spiegandogli che per un po non potrà fare o ottenere quella cosa per cui si è arrabbiato. Ovviamente più si innervosisce, più il tempo del distacco aumenterà.

Una cosa utile è capire quando il piccolo mette in atto questi comportamenti; normalmente lo fanno in gruppo quando desiderano un gioco nei confronti dell’amichetto o della mamma quando lo sgrida. Se avete chiara la situazione provate ad anticiparlo: vi accorgete che sta per innervosirsi e allora o gli ricordate di non alzare le mani o lo distraete immediatamente con altro.
Non abbiate paura di dare piccoli castighi immediati (a lungo termine non si ricordano il motivo) e di allontanarlo da situazioni difficili anche in presenza di altre persone; lo state facendo per il vostro piccolo, questa è l’unica cosa che deve interessarvi.

La Costa degli Etruschi

A fine giugno, come ogni anno, ci siamo concessi una settimana al mare, anche se, abitando in Liguria e avendo un bel mare a disposizione, cerchiamo sempre di trovare una località che ci consenta di fare anche qualcosa di diverso dalla spiaggia.
Quest’anno siamo stati all’Arcobaleno Village di Marina di Bibbona. Il villaggio è ben strutturato e dispone di uno spazio campeggio, di mobile home e di soluzioni tipo residence. Noi abbiamo optato per una mobile home con cucina, bagno e due piccole camere. All’esterno avevamo un piccolo giardinetto con tavole e sedie coperte da una tettoia. Soluzione economica e perfetta per i bambini. In generale ho trovato il rapporto qualità/prezzo della struttura ottimo da tutti i punti di vista: la zona piscine veramente carina e l’animazione, propositiva ma non invadente, puntava soprattutto sul divertimento dei bambini coinvolgendoli anche in musical serali che sono stati per il mio Pietro di 6 anni un’esperienza esilerante perfettamente calato nelle parti di guardia di Jafar in Aladino e in piccolo leoncino nel Re leone 2. Tutti i bimbi venivano truccati e agghindati per l’occasione e ricevevano a fine serata un attestato di partecipazione ( appesi in camera come trofei al ritorno a casa) premio per aver intrattenuto gli ospiti del villaggio.

Tutte le sere ovviamente baby dance a cui non potevamo mancare, quella divertiva molto anche Gioele, 2 anni. Il villaggio dispone anche di un semplice ma moderno parco giochi, di un minimarket, di un bel bar e un buon ristorante/pizzeria proprio accanto alle piscine. Insomma niente di lussuoso ma perfetto per chi ha esigenze come le nostre.

La spiaggia dista circa 15 minuti a piedi dalla struttura ma è disponibile un servizio navetta a pagamento: il trenino del mare. La spiaggia di marina di Bibbona è il classico spiaggione toscano che non siamo riusciti molto ad apprezzare perché nella settimana di permanenza soffiava spesso il vento che, se da un lato spazzava via le nuvole, dall’ altro era un discreto disturbatore in spiaggia. D’altro canto spostandosi poco più a sud la situazione era di gran lunga migliore. In particolare siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla bellezza naturale del golfo di baratti… bellissima spiaggia di sabbia, acqua cristallina e fondale che degrada dolcemente.

A cornice di questo già di suo incanto una bella pineta alle spalle della spiaggia dove ci spostavamo per pranzare e per far riposare il piccolo di 2 anni.
Se siete in zona non potete certo rinunciare al vicinissimo sito archeologico etrusco di baratti/populonia diviso in varie zone splendidamete spiegate dalla signora alla cassa. Noi abbiamo optato per il percorso più breve che prevedeva la visita alla necropoli… d’altronde le tombe racchiudono quel mistero che attira i bimbi.
Se siete appassionati del genere archeologico vi consiglio di soffermarvi anche nelle altre aree proposte in particolare nella acropoli che si trova nell’antica populonia alta .. deve essere uno spettacolo.

In zona ma sulla strada per Campiglia Marittima non abbiamo potuto farci mancare una visita al parco Archeominerario di San Silvestro con l’esplorazione di una parte di miniera da percorrere a piedi muniti di caschetto e torcia e di una parte con il trenino che percorre la galleria del Temperino fino alla Valle dei Lanzi con vista sulla affascinante rocca di san Silvestro.

Per maggiori dettagli vi consiglio di consultare il sito dei parchi della Val di Cornia dove sono descritti anche laboratori organizzati per i bambini. Ricordatevi che le visite ai diversi siti dei parchi della val di Cornia garantiscono sconti per la famiglia. Quindi fate presente alla prima visita che intenderete visitare altre aree ( noi abbiamo avuto lo sconto visitando sia le miniere che le tombe etrusche).
Sulla via del ritorno verso marina di bibbona ci siamo fermati per merenda e giretto in centro a san Vincenzo, bella località turistica.
Meno culturali ma altrettanto divertenti anzi direi esileranti per i nostri bimbi sono state le ore trascorse al parco divertimenti Cavallino Matto dove le attrazioni coinvolgono ogni fascia di età: classiche giostre, attrazioni acquatiche, jeep safari, giro nel west, canoe delle favole e veri e propri roller coaster vi garantiranno una giornata indimenticabile.

Purtroppo quando siamo andati noi erano ancora in corso i lavori per l’apertura della nuova attrazione dei dinosauri (disponibile poi a fine estate 2018).

Altra escursione che ha divertito molto i bambini è stata la visita al parco/zoo gallorose a cecina dove abbiamo trascorso un bel pomeriggio passeggiando in un ambiente estremamente naturale circondati da tantissimi animali da quelli più classici della fattoria a quelli più esotici come lemuri, canguri e scimmie. Consultate il sito parcogallorose.it per avere tutti i dettagli relativi a orati di apertura e biglietti.

A cecina si trova anche il famoso parco acquatico Acqua Village, molto consigliato alle famiglie con i bimbi perché dispone di una bella area tematizzata dedicata solo ai bambini.
Non so fornirvi dettagli al riguardo perché abbiamo deciso di trascorrere un’ultima giornata prima del rientro in spiaggia piuttosto che al parco acquatico optando per un ritorno alla nostra spiaggia preferita nel Golfo di Baratti . Un vero paradiso.

Parco faunistico Le Cornelle

Nell’ottobre 2018, per festeggiare il terzo compleanno della nostra bambina, abbiamo deciso di trascorrere una giornata al Parco faunistico “Le Cornelle”che si trova nel comune di Valbrembo, vicino a Bergamo. Il Parco dista 200 km da Campomorone (Genova) e ci si arriva in 2 ore e un quarto più o meno. Il parco è chiuso nei mesi di dicembre e gennaio. Apre sempre alle 9 , mentre l’orario di chiusura varia dalle 17 alle 19 in base alla stagione. I prezzi sono convenienti: il biglietto intero costa 15 €, quello ridotto 11 € (dai 3 ai 12 anni e over 65 anni), mentre i bambini fino a 3 anni entrano gratis. Per quanto riguarda il parcheggio, ce n’è uno molto grande proprio al’ingresso del parco. Il costo è di 3 € per tutta la giornata e si paga quando si va via. Noi siamo arrivati verso le 10 e c’era poca gente, poi verso mezzogiorno il parco si è riempito per la stragrande maggioranza di famiglie coi bambini, ma il posto è talmente grande che si riesce comunque a visitare in tranquillità e non abbiamo fatto nessuna coda. Ci sono circa 120 specie di animali distribuite su un’area di 126000 mq e secondo me per visitarlo con calma occorre un’intera giornata.

Mia figlia è rimasta proprio senza parole; oltre a elefanti, tigri, rinoceronti, ecc.. che colpiscono tutti, le sono piaciuti tantissimo i gibboni che fanno dei versi proprio stranissimi e non voleva più andare via dalla vasca delle foche!! Allego a fine pagina la piantina del parco che viene consegnata all’entrata e che mostra tutte le specie animali presenti. Il parco è tenuto molto bene, è pulito è fornito di numerosi servizi igienici che vengono lavati anche durante il giorno. All’interno del parco si trovano anche 5 bar, un ristorante, un self-service, una pizzeria e una birreria. Noi abbiamo fatto un pic-nic e quindi non so dare informazioni sul rapporto qualità/prezzo dei punti di ristoro, però ho visto che tantissime persone hanno mangiato lì. Se invece preferite portare il pranzo al sacco, in varie zone della parte alta del parco ci sono molti tavoli per fare un pic-nic. Ovviamente è possibile uscire e rientrare dal parco durante la giornata, basta solo rivolgersi alla biglietteria per farsi fare un timbro sulla mano. Quando i bambini sono un pò stanchi di camminare, si può fare una pausa nel piccolo parco giochi dove ci sono due giostre (dove i bambini possono sedersi sulla giraffa, la zebra, l’elefante, ecc…) e un piccolo negozio di souvenir. Un giro sulla giostra costa 1,5 € e ogni tre giri acquistati, il quarto è in omaggio. Una delle due giostre è però solo per bambini dai 4 anni in su (quella con le navicelle che si sollevano). A fianco al parco giochi si trova anche la stazione da dove parte il trenino che fa fare il giro del parco con un parcheggio per lasciare i passeggini. Il biglietto per salire sul treno costa 2 €, ma è gratis fino ai 3 anni di età. Il percorso è breve e non è che si riesca a vedere un granchè, ma ovviamente ai bambini piace un sacco. E a loro piacerà sicuramente anche il negozio di souvenir che si trova al’uscita del parco con tanti peluche di ippopotami, tigri, rinoceronti, ecc e altri giocattoli non proprio economici, però belli. Consiglio questo zoo a tutte le famiglie con bambini perché è davvero un posto piacevole per trascorrere una giornata in mezzo alla natura.

Frittelle di Paperino

 

I bambini adorano questi pancakes che sono perfetti per la colazione della domenica. Io li preparo spesso anche come dolce di fine pasto perché anche a mio fratello, ormai quasi ventenne, piacciono tantissimo. Lui si prepara una pila di frittelle che riempe con marmellata, miele e frutta fresca!

Ingredienti (per 10 pancakes):
2 uova
200 ml latte
1 cucchiaio di zucchero
20 g burro
160 g di farina

In una ciotola mescolare con la frusta le uova con lo zucchero e la farina. Poi unire il burro fuso e il latte e lavorare il composto fino a che risulterà senza grumi.

 

Poi in una padella antiaderente cuocere i pancakes usando un mestolino di composto per ogni frittella. Cuocerle a fuoco basso per 3,4 minuti, girandole a metà cottura. Servirle calde accompagnate con il miele o la marmellata.

 

 

 

Torta di bietole

A Genova si dice che la torta Pasqualina deve avere una sfoglia di 33 strati come gli anni di Cristo! La torta che vi propongo ha invece una sfoglia semplice, ma mia figlia la adora ugualmente. E facciamo sempre la gara a chi si aggiudica la fetta con l’uovo. Si può preparare anche con un mazzetto di bietole e 4 carciofi, che vanno tagliati a pezzi, bolliti e tritati con la mezzaluna.

Ingredienti (per una torta di 34 cm di Ø)
Sfoglia:
300 g di farina
100 g di burro
2 uova
8 cucchiai di acqua fredda
1 pizzico di zucchero
1 pizzico di sale
Ripieno:
2 mazzi di bietole
1 cipolla
Prezzemolo
250 g prescinsêua (o ricotta)
1 mozzarella
1 pugno di riso
Formaggio grattugiato
Noce moscata
sale

Per la sfoglia preparare sulla spianatoia una fontana con la farina, 1 pizzico di sale e uno di zucchero, il burro a pezzetti, le uova e l’acqua. Una volta ottenuta la palla, lasciarla riposare 30 minuti.

Per il ripieno lavare e bollire le bietole. Poi in una pentola rosolare solo per qualche minuto la cipolla e il prezzemolo tritato (si può aggiungere a qualche fungo secco), dopo unire le bietole tritate con la mezzaluna e spegnere il fuoco. Aggiungere alle verdure la prescinsêua ( o la ricotta), la mozzarella a dadini, qualche cucchiaio di formaggio grattugiato ,1 pugno di riso crudo (per asciugare un po’ il ripieno) e la noce moscata. Aggiustare di sale. Con metà della sfoglia stendere il primo strato, bucherellarlo e versare il ripieno. Con il cucchiaio scavare leggermente in tre punti per inserire le uova (solo il tuorlo o l’uovo intero) e salarle leggermente. Coprire la torta con il secondo strato di sfoglia e cuocere a 200 gradi per 20-30 minuti.

Torta dolce di carote

Per la sua terza festa di compleanno mia figlia mi ha chiesto la torta di carote come quella che mangia Giulio coniglio. Allora abbiamo preparato questa torta perfetta per la colazione. Se invece volete servirla a fine pasto si può accompagnare con un ciuffo di panna montata o farcire con una crema al cioccolato! Io l’ho ricoperta con la glassa per decorarla!

Ingredienti (per una torta di 24 cm di Ø):

300 g carote crude
300 g farina
180 g zucchero
3 uova
1 bustina di lievito
50 g di mandorle a scaglie
succo di un limone
90 g olio di semi
latte
1 pizzico di sale

Lavare le carote, sbucciarle e tritarle da crude il più fine possibile. Metterle in un colino e schiacciarle con un cucchiaio per fare uscire l’acqua ( se possibile lasciarle scolare per qualche ora). In una ciotola montare con le fruste le uova e lo zucchero con un pizzico di sale, poi unire poco alla volta la farina e il lievito e continuare a mescolare. Aggiungere poi le mandorle a scaglie, il succo del limone, l’olio e infine le carote. Se l’impasto è troppo asciutto aggiungere mezzo bicchiere di latte. Versare il composto in una teglia foderata con la carta forno e cuocere a 180 gradi per circa 45 minuti ( per i primi trenta minuti io l’ho cotta coperta con la stagnola).