Focaccia dolce con uvetta

Queste focaccia me l’ha insegnata mia nonna e per me è davvero deliziosa (anche se nonostante numerosi tentativi, non riesco ancora a farla buona come la sua). Ha conquistato anche mia figlia! Ieri l’abbiamo preparata insieme e ce la siamo mangiata per merenda insieme alle caldarroste.. buonissima!!!

Ingredienti (per una focaccia di 34 cm di Ø):

600 g farina

125 g uvetta

1 cubetto di lievito

1 patata media

Sale grosso

Zucchero

Olio di semi

Mettere a bagno l’uvetta in una tazza di acqua tiepida. Bollire in un pentolino d’acqua la patata sbucciata e tagliata a fettine con un cucchiaio di sale grosso. Quando la patata è cotta schiacciarla con la forchetta e metterla da parte. Nell’ acqua dove è cotta la patata sciogliere il cubetto di lievito facendo attenzione ad aspettare che l’acqua sia tiepida (non deve essere calda). Preparare sulla spianatoia una fontana con la farina, l’uvetta precedentemente scolata, mezzo cucchiaino di zucchero, 2 cucchiai di olio, la patata schiacciata e impastare con acqua e lievito. Una volta ottenuta la palla, lasciarla riposare coperta con un canovaccio fino a che non raddoppia di volume (mezzora circa). Rompere poi la lievitazione dando due colpi all’impasto e poi lasciare lievitare. Rompere ancora una volta la lievitazione e poi mettere la focaccia nella teglia prima cosparsa con l’ olio di semi. Lasciare lievitare un’ultima volta sempre coperta e quando la focaccia è cresciuta di volume con le dita fare i buchi tipici della focaccia e cospargerla con acqua e olio di semi prima sbattuti un po’ con la forchetta. Mettere infine sopra lo zucchero e cuocere in forno già caldo a 200 gradi per 20-30 minuti. A metà cottura, girare la focaccia.

Tagliatelle con le castagne

Queste tagliatelle sono le preferite della mia bambina, che ne mangia sempre più di me! Nei mesi freddi un piatto di queste tagliatelle di castagne è davvero appetitoso e si può condire in vari modi: a mia figlia piacciono semplici con un filo d’olio e un po’ di maggiorana. Io le preparo spesso con maggiorana, speck, nocciole e noci. Ma sono perfette anche con il sugo di funghi o con il pesto.

Ingredienti (per 4 persone):

300 g farina bianca

150 g farina di castagne

1 uovo

acqua fredda

nocciole

noci

maggiorana

speck

Sulla spianatoia preparare una fontana con le due farine e l’uovo e impastare aggiungendo acqua fredda fino ad ottenere una palla. Lasciarla riposare per 30 minuti e poi tirare le sfoglie e preparare le tagliatelle. In una padella rosolare nel burro una manciata di nocciole e un po’ di maggiorana tritate. Scolare la pasta al dente, versarla in padella e aggiungere le noci tritate grossolanamente e lo speck tagliato a listarelle e prima rosolato velocemente in padella.

Panpepato

Invece dei solito panettone quest’anno ho deciso di provare a preparare il panpepato di cui avevo sempre sentito parlare. E direi che è davvero strepitoso, ci vogliono parecchi ingredienti, ma il procedimento è veloce . Se si conserva in una scatola ermetica dura anche parecchi giorni, anche se una volta aperto, sarà difficile trattenersi da mangiarselo tutto in un a volta!!! L’unica difficoltà consiste nell’azzeccare la cottura perfetta, che varia da forno a forno!

Ingredienti (per 5 panpepati da 600 g l’uno):

200 g noci

200 g nocciole

200 g mandorle

400 g farina

400 g miele

400 g cioccolato fondente

200 g uvetta

8 cucchiai acqua

2 arance biologiche

16 fichi secchi

cannella

noce moscata

pepe

Io ho usato la buccia di un’ arancia per preparare le scorze candite, mentre ho tritato la buccia dell’altra con un po’ di zucchero nel mixer, ma se preferite potete acquistare direttamente le scorze candite. Rompere noci, nocciole e mandorle grossolanamente e tostarle brevemente in padella. Mettere a bagno l’uvetta. Tagliare a pezzetti i fichi secchi e le scorze d’arancia candita. In un pentolino mettere il miele con l’acqua e fare sciogliere sul fuoco. Poi aggiungere al miele il cioccolato fondente a pezzi e mescolare fino ad ottenere un composto fluido. In una ciotola amalgamare il cioccolato con la frutta secca, l’uvetta, i fichi secchi, l’arancia candita e quella tritata, le spezie e la farina. Poi spostarsi sulla madia e lavorare velocemente il composto per ottenere 5 panetti. Spolverizzare 5 piccoli testi di alluminio con poca farina, disporvi sopra i panpepati e cuocere a 180 gradi per 20 minuti ( a metà cottura coprire con carta forno).

Bunet

 

Questo è un dolce molto buono non adatto ai più piccoli visto che contiene il caffè e il liquore all’amaretto. Vi consiglio di preparare comunque questa ricetta per i vostri amici grandi, perché è davvero delizioso, magari durante le feste quando ci sono già panettoni, pandori e a dolcetti a fare felici i bambini!

Ingredienti (per 8 pirottini):

200 ml latte

240 g zucchero

3 uova

30 g cacao

50 g amaretti

1 tazzina e mezza di caffè

1 cucchiaio e mezzo di liquore al’amaretto

burro

Imburrare i pirottini. In una ciotola montare con le fruste 3 uova e 90 g di zucchero, poi aggiungere gli amaretti e il cacao prima frullati insieme nel mixer (tenere da parte 8 amaretti per la decorazione) e dopo il caffè freddo, il liquore e infine il latte tiepido. In un piccolo pentolino mettere 150 g di zucchero insieme a tre cucchiai di acqua, mettere sul fuoco e cuocere fino a che non si ottiene un liquido ambrato. Versare poco di questo liquido in ogni pirottino, aspettare due minuti e poi versare il composto del bunet. Mettere i pirottini e cuocerli in una teglia a bagnomaria per 20 minuti a 180 gradi. Servire freddi con un amaretto sbriciolato sopra.

Torta di nocciole

Questa è senza dubbio la torta di nocciole più buona che abbia mai mangiato. Oggi l’ho preparata senza farciture per mangiarla a colazione. Se però volete preparare un dolce speciale potete tagliare la torta a metà e farcirla con il cioccolato fondente oppure glassarla col cioccolato oppure ancora servirla con un ciuffo di panna montata.. sarà sempre deliziosa!

Ingredienti:
300 g nocciole
300 g zucchero
300 g farina
3 uova
100 g burro
1 bustina lievito per dolci
buccia grattugiata di un limone
succo di mezzo limone
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Sulla spianatoia preparare una fontana con tutti gli ingredienti e impastare. Si ottiene un composto abbastanza colloso che va messo nella teglia foderata di carta forno. Per livellarlo utilizzare un cucchiaio di legno bagnato. Cuocere a 180 gradi per circa 30 minuti. Cospargere di zucchero a velo.

Vellutata di zucca

Siamo nella stagione delle vellutate e quella di zucca è una di quelle che preparo più spesso perché grazie al suo colore arancione anche la mia bambina la mangia sempre volentieri. A lei la servo semplicemente con i crostini, un filo d’olio e un pochino di timo, mentre per gli adulti aggiungo qualche fettina di speck.
Ingredienti:
zucca
patate
cipolla
brodo vegetale
speck
timo
sale
olio
cannella
noce moscata
Non ho volutamente indicato le dosi di zucca e patate perché dipende dai gusti, se vi piace si può preparare la vellutata di sola zucca. Oggi per circa 500 g di zucca ho messo 4 patate. Tagliare la zucca e le patate a dadini (io ho usato la zucca congelata e prima l’ho fatta bollire e messa a scolare per alcune ore) e metterle da parte. In una pentola rosolare in un filo d’olio una cipolla tritata, poi aggiungere le verdure a dadini e coprire col brodo vegetale. Lasciare cuocere per circa 20 minuti e poi frullare con il frullatore a immersione. A questo punto aggiustare di sale e di spezie ( io uso cannella e noce moscata) e rimettere sul fuoco per un’altra mezzora. Servire con crostini di pane, un filo d’olio e un pochino di timo e se volete anche qualche fettina di speck tagliata a listarelle e prima rosolata velocemente in padella.

Polpette al pomodoro

Ognuno ha la propria ricetta delle polpette, io le preparo di solito con la carne bollita che uso per fare il brodo. A volte le friggo o le cuocio nel forno, ma mia figlia e suo papà preferiscono le polpette affogate nella salsa e che obbligano a fare la scarpetta!

Ingredienti (per 30 polpette):
300 g carne bollita
100 g mortadella
2 uova
50 g ricotta
100 g stracchino
Formaggio grattugiato
maggiorana
noce moscata
sale
pepe
pangrattato
salsa
cipolla
olio

Tritare nel mixer la carne bollita con la mortadella e poi unire le uova, i formaggi, la maggiorana, la noce moscata, sale e pepe. Formare le polpette grandi come una noce e passarle nel pangrattato. In padella rosolare la cipolla tritata con un filo d’olio, unire le polpette e rosolarle per qualche minuto Poi aggiungere la salsa, aggiustare di sale e di spezie a piacere e continuare la cottura delle polpette a fuoco basso. Se preferite potete friggere le polpette in olio bollente e poi tuffarle nella salsa.

Crostata di mele

 

Ho trovato questa ricetta una decina di anni fa in un vecchio libro di ricette di mia mamma. Si tratta di una ricetta semplice da preparare, ma che ha sempre grande successo ed è perfetto come dolce della domenica.

Ingredienti:
300 g farina
200 g burro
100 g zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato
3,4 mele renette
cannella
zucchero a velo

Preparare la frolla impastando farina, zucchero, burro con l’uovo, un pizzico di sale e uno di bicarbonato. Lasciare riposare il composto trenta minuti in frigo e poi stenderne metà. Bucherellare la frolla con la forchetta e versare le mele tagliate a fette il più sottile possibile e cosparse con cannella e zucchero a velo. Coprire con il secondo strato di frolla e cuocere in forno a 200 gradi per 20 minuti circa.

Castagnaccio

Se vi piace la farina di castagne, questo dolce è davvero semplicissimo da preparare. La settimana scorsa la mia bambina era malata e le ho detto che le avrei preparato una torta e lei ha scelto proprio il castagnaccio che è il suo dolce preferito! Io ci metto sopra solamente i pinoli, ma se vi piacciono si possono aggiungere anche uvetta e aghi di rosmarino.

Ingredienti:
150 g farina di castagne
1 cucchiaio e mezzo di farina bianca
250 ml di latte
1 cucchiaino di zucchero
pinoli
sale
olio

In una ciotola mescolare le due farine insieme a un cucchiaino di zucchero e a un pizzico di sale. Poi unire il latte e lasciare riposare il composto trenta minuti (deve colare da solo senza l’aiuto del cucchiaio, ma non deve essere troppo liquido). Foderare una teglia con la carta forno e mettere un filo d’olio. Versare il composto e mettere sopra i pinoli e ancora un filo d’olio. Cuocere in forno a 180 gradi per circa 10,15 minuti.

 

Fratelli – parte tre

È giunto il momento di parlare di loro, dei due fratellini che ho messo al mondo. Credo che non ci sia momento più magico e appagante per una mamma (e un papà) se non quello in cui riesce a intercettare la complicità tra gli sguardi dei suoi cuccioli… quell’intesa, quell’empatia immediata e naturale che solo due fratelli riescono cosi semplicemente a creare… e quando colgo questo magico sentimento vorrei poter davvero fermare il tempo, scattare un’istantanea con il cuore, che potesse esprimere il fiume di soddisfazione, di vita che mi scorre nelle vene… quell’attimo in cui tu, come genitore ti senti pienamente appagato e non ti serve proprio nient’altro al mondo, niente di niente.
E anche semplicemente vederli giocare insieme con quella voglia di interagire e di misurarsi è un bel traguardo. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che mettere al mondo un fratellino fosse la cosa migliore da fare, ma ero pronta ad un primo periodo di sconcerto che Pietro avrebbe potuto esprimere nelle più svariate misure e modalità. Lui è sempre stato il nostro “gioiellino” e su di lui erano concentrate da ormai 4 anni tutte le nostre attenzioni… come far capire a un bambino che dall’oggi al domani sarebbe cambiata per sempre la sua vita?!? E non venitemi a dire che cosi non è… quando arriva un nuovo “cosino” in casa è una vera e propria rivoluzione, in termini di spazio, di tempo, di attenzioni, di ritmi… E se, per il primogenito questa rivoluzione interessa principalmente solo i genitori, per il secondo arrivo gli impatti ricadono inevitabilmente anche sul primo che all’improvviso diventa il fratello maggiore, il “grande”. Un carico di responsabilità eccessivo da ritrovarsi così sulle spalle da un giorno all’altro, soprattutto per un maschietto che non ha voglia di accudire un bambolotto rompi scatole che piange, si fa la cacca addosso e non sa fare nulla di interessante… E allora iniziano quei “patetici” teatrini che vedono impegnati tutti i membri della famiglia a fingere di ignorare il piccolino e di considerare solo il grande, perché se no poi diventa geloso…. Ora diciamo che nel mio caso la fortuna mi ha molto assistito perché Pietro è sempre stato un bambino piuttosto egocentrico (forse perché abituato cosi o forse per indole) e quindi i suddetti teatrini erano per lui motivo di soddisfazione… viceversa Gioele nei suoi primi mesi di vita ha sempre cercato di passare inosservato: a lui bastava mangiare tanto e bene e poi per il resto più lo lasciavi in pace e più lui era tranquillo… anzi le eccessive attenzioni erano per lui fonte di stress.
I primi mesi sono volati in fretta e con facilità… Pietro ogni tanto se ne usciva con la frase: “posso prendere in braccio Gioele?”… lo stringeva qualche minuto e poi era soddisfatto. Il concetto di “fratello” sembrava semplice da gestire e si limitava a rinunciare a un po’ di tempo esclusivo da condividere con quell’affarino che più di tanto non disturbava … Pietro con i suoi occhietti curiosi osservava tutti i piccoli progressi del nanetto e quando gli dicevo “vedrai un giorno imparerà anche a giocare con te” sembrava piacevolmente incredulo che ciò potesse davvero accadere. E io mi godevo beata questa pacifica convivenza ignara che di lì a poco mi sarei dovuta tramutare calandomi in quel, a parer mio, odioso e antipatico ruolo dell’arbitro… proprio quel soggetto che, durante le poche partite di calcio a cui ho assistito, ho sempre da un lato detestato per le sue facce artificialmente autorevoli e serie e dall’altro mi ha sempre fatto tenerezza perché costretto a subire mille proteste perché non in grado di essere giusto. Ecco proprio io che non ci ho mai capito niente di fuori gioco, fallo, rigore, proprio io che spesso non ho tutta questa propensione a capire chi è dalla parte del giusto e chi ha torto, proprio io che non sono capace di analizzare le situazioni con razionalità ma ragiono sempre di pancia… ecco secondo voi come posso gestire questo ruolo di mamma arbitro in mezzo a due urlanti figli che invocano a gran voce giustizia per un gioco strappato di mano, per un cartone animato da guardare, per chi prima deve entrare o uscire dal bagnetto?!? Me ne chiamo fuori il più possibile lasciando che siano loro a misurarsi, con la speranza che istaurino una dinamica di equilibrio … e le volte che da soli si accordano è così logico che mi parrebbe che tutti i problemi del mondo dovrebbero essere dati da risolvere ai bambini Spesso mi tocca intervenire allora lì cerco di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, di consolare la parte lesa, di spiegare al prepotente di turno che non deve “aggredire” e di dire alla “vittima” di non lagnare troppo… in fondo non è successo nulla! Comunque questo ruolo non fa per me… per fortuna, come già detto in altre pagine, loro si resettano seduta state e riprendono le loro attività più o meno burrascose e i loro giochi… più crescono e più mi accorgo che hanno bisogno di interagire, hanno bisogno l’uno dell’altro e il loro confrontarsi è molto stimolante per entrambi…e allora cerco di immaginare che tipo di fratelli saranno un domani: quelli che sono nella stessa compagnia e che condividono tutto, quelli che hanno interessi completamente diversi, quelli che si rispondono male ma si adorano, quelli che uno la fa e l’altro la copre…. Non ne ho idea, è troppo presto per dirlo e non importa… in fondo quello che davvero mi auguro con tutto il cuore è che sappiano sempre rispettarsi e darsi una mano quando serve, che si stimino e che si vogliano un gran bene… per ora mi godo quelle risate che fanno scoppiare all’improvviso quando si parlano con il loro linguaggio bambinese che noi adulti abbiamo perso… quelle risate a cuore spalancato che solo un fratello può condividere con te.