Rose di Carnevale


Quando si avvicina il carnevale mia nonna comincia a sfornare un sacco di dolci buonissimi: bugie semplici o ripiene, zeppole e poi queste rose fantastiche. Oggi abbiamo provato a prepararle io e la mia bambina. Certo quelle di mia nonna vengono molto più belle, ma nonostante l’aspetto non perfetto anche le nostre sono sparite in un attimo!!

Ingredienti (per 12 rose grandi):
150 g farina
1 cucchiaio di zucchero
2 uova
30 g burro
1 pizzico di sale
crema pasticcera al limone
zucchero a velo
confetti di cioccolato
olio per friggere

Impastare la farina con lo zucchero, il burro a pezzetti, il sale e i due tuorli. Far riposare l’impasto almeno un’ora. Preparare nel frattempo la crema pasticcera aromatizzata al limone ( dose con 250 ml di latte) e farla raffreddare. Tirare le sfoglie abbastanza sottili ( penultimo buco) e con un coppapasta o con un bicchiere fare i dischi. Praticare poi dei tagli in ogni disco senza arrivare fino al centro. Sovrapporre poi i dischi a due a due incollandoli con un pochino di albume al centro e fare in modo che i tagli dei petali non coincidano. Scaldare l’olio in un pentolino piccolo e friggere le rose tenendo il manico del cucchiaio al centro del disco così si solleveranno i petali. Asciugare le rose con la carta assorbente, poi cospargerle di zucchero a velo. Farcirle con un cucchiaio di crema pasticcera e terminare con un confetto di cioccolato.


CHEESECAKE

Ecco la ricetta della cheesecake che un’amica americana di mia zia le ha insegnato tempo fa. Ho provato a fare questo dolce in vari modi, ma questa è in assoluto la ricetta migliore. La mia bambina odia il formaggio e quindi si rifiuta persino di aiutarmi a cucinarla, ma essendo la torta preferita del suo papà, ogni tanto bisogna prepararla!!!
Ingredienti (per una torta di 22-24 cm di diametro):
Fondo:
250 g biscotti digestive
150 g burro
2 cucchiai zucchero di canna
Crema:
20 g maizena
succo di mezzo limone
100 ml panna fresca
660 g Philadelphia
2 uova più un tuorlo
1 bustina vanillina
100 g zucchero
1 pizzico sale
Copertura:
200 ml panna acida
1 bustina vanillina
2 cucchiai zucchero a velo
(oppure marmellata a piacere o nutella)
Per preparare il fondo frullare i biscotti con lo zucchero nel mixer e poi mischiarli con il burro fuso. Foderare il fondo e i bordi della tortiera con la carta forno e poi disporre il composto anche sui lati servendosi di un cucchiaio bagnato. Una volta preparata la base, tenere la tortiera un’ora nel frigorifero. Per la crema con le fruste sbattere le uova con lo zucchero e la vanillina, poi aggiungere il philadelphia, il succo del limone, la maizena, 2 bei pizzichi di sale e la panna senza montarla. Ottenuta una crema senza grumi, versarla nella tortiera e coprire con un foglio di stagnola. Cuocere in forno caldo a 180 gradi per 30 minuti, poi abbassare a 160 e cuocere ancora per almeno 20,30 minuti. Cuocere la torta sempre coperta con la stagnola e non aprire il forno per i primi 40 minuti di cottura. Una volta cotta, lasciarla riposare nel forno aperto e spento. Io la ricopro con la marmellata,ma se preferite la copertura classica occorre mischiare gli ingredienti e disporre il composto sulla torta 5 minuti prima che sia cotta. Il giorno dopo questa torta è ancora più buona.

NIDI DI RONDINE

Un piatto delizioso da preparare nei giorni di festa. Lo consiglio anche quando si hanno ospiti perché i nidi di rondine si possono preparare il giorno prima e poi cuocere poco prima dell’arrivo degli invitati. I carciofi che ho utilizzato per il ripieno si possono sostituire con gli spinaci.
Ingredienti (per 5 persone):
Sfoglia:
300 g farina
3 uova
Ripieno:
3 carciofi
besciamella
1 etto e mezzo prosciutto cotto
formaggio grattugiato
1 etto e mezzo formaggio a fette
Preparare la sfoglia e lasciarla riposare trenta minuti. Stendere con il mattarello un rettangolo di sfoglia di circa 50×30 cm e spesso 2-3 mm e poi farcirlo lasciando liberi i bordi. Cominciare con uno strato di besciamella ( preparata con mezzo litro di latte, 40 g di farina, 50 g di burro, sale e noce moscata) a cui avrete unito i carciofi prima tagliati a fette e bolliti, poi proseguire con il prosciutto cotto, il formaggio a fette e quello grattugiato. Bagnare leggermente i bordi della sfoglia, preparare il rotolo e avvolgerlo nella carta forno. Mettere il rotolo nel freezer per 15 minuti e poi tagliare fette di due cm circa. In una teglia foderata con la carta forno mettere un sottile strato di besciamella, poi disporvi le fette leggermente sovrapposte con sopra ancora uno strato di besciamella e un pochino di formaggio grattugiato. Prima di cuocerli, bagnare i nidi di rondine con poco latte. Cuocere in forno a 180 gradi per circa 20 minuti.

 

TARTUFINI CON IL TORRONE BIANCO


Ogni anno, finite le feste di Natale, restano in casa avanzi di torrone, frutta secca, panettoni, ecc… Con il torrone bianco alle mandorle di solito preparo un delizioso semifreddo, ma ieri per cambiare un pò io e la mia bambini abbiamo provato a preparare dei tartufini per la festa della Befana e penso proprio che li rifaremo presto!!!!
Ingredienti (per 25 tartufini):
200 g cioccolato fondente
10 cucchiai panna
100 g torrone bianco
1 pezzetto di burro
(liquore all’amaretto)
cacao
zuccherini colorati
scaglie di cocco
Tritare il torrone bianco col coltello il più fine possibile. In un pentolino scaldare la panna e scioglierci il cioccolato fondente con il pezzetto di burro . Quando il composto è bello fluido, versare il torrone poco alla volta per farlo sciogliere. Se vi piace, potete aggiungere anche un cucchiaio di liquore all’amaretto. Lasciare il composto a riposare nel frigo per 4 ore e poi formare le palline servendosi di uno spallinatore. Passare le palline nel cacao, nelle scaglie di cocco, negli zuccheri colorati, nel caffè o in quello che più vi piace. Disporre i tartufini nei pirottini e tenere in frigo fino al momento di servirli.

PANDORO FARCITO

Se dopo le feste di Natale vi è rimasto in dispensa un pandoro, provate questa ricetta. Io preferisco farcirlo con crema pasticcera e panna montata, ma si può preparare anche una crema con il mascarpone. Ricoperto di zucchero a velo e con qualche ciliegia candita qua e là, il pandoro farcito farà un figurone!
Ingredienti :
1 pandoro
zucchero a velo
ciliegie candite
crema pasticcera al limone
250 ml panna fresca
1 bacca di vaniglia
Mettere in un contenitore con il coperchio la panna e aggiungere la bacca di vaniglia tagliata a metà insieme ai semini raschiati con il coltello. Lasciare nel frigo per una notte e la mattina dopo colare il liquido con un colino. Montare la panna insieme a 50 g di zucchero a velo e tenere da parte. Preparare la crema pasticcera al limone(mezzo litro di latte, un uovo, 50 g farina, 150 g zucchero, succo e buccia di mezzo limone) e quando si è raffreddata un po’ unirla alla panna montata. Tagliare il pandoro a fette di 2,5 cm e mettere in ogni fetta un bello strato di crema (se lo preparate il giorno prima, potete inserire all’interno due bastoncini da spiedini per evitare che si afflosci). Disporre le fette un po’ sfasate. Poco prima di servirlo, cospargere il pandoro con lo zucchero a velo e decorare con le ciliegie candite tagliate a metà.

MOZZARELLA IN CARROZZA

La mozzarella in carrozza si può preparare come aperitivo sfizioso, ma anche come piatto unico accompagnato da una ricca insalata. Certo non si può mangiare tutti i giorni, ma una volta ogni tanto questo piccolo panino fritto che racchiude un cuore di mozzarella filante è davvero irresistibile!!
Ingredienti :
mozzarelle
pane in cassetta
uova
olio per friggere
sale
pepe
Tagliare la mozzarella a fette di un cm e levare i bordi dalle fette di pane. Mettere la mozzarella tra due fette di pane e tagliare dei triangoli stando bene attenti che la mozzarella non fuoriesca dai bordi. Infarinare i triangoli prima nella farina ricoprendo con molta cura angoli e bordi e poi impanarli nell’uovo sbattuto con un po’ di latte,sale e pepe. Friggere in olio bollente e servire caldi.

“Un’idea”

TITOLO: “UN’IDEA”
AUTORE: HERVE TULLET
EDITORE: FRANCO COSIMO PANINI


Sono incappata casualmente in questo libro e figuratevi se una curiosa come me non si soffermava ad aprire quella copertina con una scelta cromatica primaria e con semplici caratteri “scritti a mano” in nero: “un’idea”…. Interessante già da principio per chi come me non smetterà mai di credere nell’enorme potenzialità delle idee… soprattutto di quelle più semplici…
E così iniziando a leggere queste pagine conosco un autore sensazionale che mi conduce in un viaggio lungo il processo creativo spiegando in modo tanto facile quanto geniale come si forma un’idea e cosa succede quando arriva quella sensazione magica e capisci di aver trovato qualcosa, dopo aver cercato e cercato… spesso le idee sono pasticciate, fremono…occorre disegnarle ed esplorarle, sbagliare e ricominciare!
Le immagini e i colori usati accompagnano perfettamente le parole e la combinazione risulta veramente molto efficace.
Consiglio la lettura ai bambini dai 6 anni anche se sono convinta che da piccolissimi i bimbi abbiano idee sensazionali anche se per loro spesso risulta difficile formalizzarle…e poi che dire: non smettete mai di essere curiosi e ricordate che, come sottolinea l’autore, una buona idea racchiude sempre un pizzico di follia.

“Ho vinto!!!”

A quale genitore non piace far vincere il proprio figlio al gioco per vederlo felice e soddisfatto??!!
Siamo ormai in una società dove la vittoria è fondamentale per essere accettati, dove se in uno sport non hai almeno una medaglia non sei nessuno, dove “se non vinci non sei forte”.

Nel gioco si tende a lasciar vincere il bimbo pensando di fortificarlo ma un bambino abituato a vincere sempre non riuscirà mai a dare valore alla vittoria, non conoscendo la sconfitta.
Insegnare ai propri figli ad accettare la sconfitta è uno dei più grandi insegnamenti che i genitori possono dare.
Attraverso la sconfitta c’è una lunga elaborazione della frustrazione e un aumento dell’autostima che servirà in futuro per affrontare con atteggiamenti positivi i fallimenti della vita.
Il bambino che imparerà a perdere con il sorriso, sarà un adulto in grado di cadere e rialzarsi, qualunque cosa succeda e a non piangere “sul latte versato” come molti fanno.

Pensiamo a una situazione tipo: gioco da tavola in famiglia, vince il papà, il bambino si arrabbia e piange. I genitori a questo punto lo consolano, gli spiegano che partecipare e divertirsi è la cosa importante e che vincerà la prossima volta.
Pensiamo alla stessa situazione ma in classe con i coetanei…non ci sarà mai nessuno che lo consolerà e gli rivolgerà parole di conforto, solo compagni che lo ignoreranno o peggio lo derideranno.

Il bambino non ha la capacità innata di perdere, è un piccolo re in casa dotato del classico egocentrismo infantile e non sa cosa sia la frustrazione. E’ l’atteggiamento dei genitori che fa la differenza nell’acquisizione della fiducia in se stessi.
Vediamo nella pratica come fare:
• Scegliete sempre giochi adatti alla sua età in modo che capisca le regole e le riesca a rispettare. Giocate naturalmente con lui senza sotterfugi; se vince è perché se l’è meritato
• non dite mai a parenti o fratelli maggiori “lascialo vincere”, lui lo sentirà e capirà di non essere all’altezza e di non farcela con le proprie forze
• Di fronte al fallimento mostratevi sempre positivi mostrandogli come si possa imparare dalla perdita senza arrabbiarsi e facendogli vedere le opportunità che la sconfitta innesca
• Date il buon esempio sempre

Tortino di porri


Ecco una torta salata semplicissima. Mia mamma che mi ha insegnato la ricetta la prepara spesso, anche come antipasto durante le feste. Servono pochi ingredienti e si ottiene una torta davvero appetitosa. Io ho usato lo speck e le scamorzine, ma ognuno può inserire gli ingredienti che preferisce.
Ingredienti:
1 pasta sfoglia
1 porro grande
1 uovo
qualche fettina di speck
2 scamorzine
latte
Tagliare il porro a rondelle e rosolarlo per qualche minuto in padella con olio e un pizzico di sale. Tagliare le scamorzine a dadini e lo speck a listarelle. In una ciotola mescolare l’uovo con il porro, lo speck e il formaggio e aggiustare di sale. Foderare una teglia con la carta forno, stendere la sfoglia e bucherellarla. Versare il composto e aggiungere qualche cucchiaio di latte. Cuocere a 200 gradi per circa 20 minuti.

IL PARCO E LA GROTTA DI BABBO NATALE A ORNAVASSO (LAGO MAGGIORE)

La bambina ha 4 anni ed è arrivato il momento di conoscere Babbo Natale!! Abbiamo optato per il Lago Maggiore che dalle descrizioni ci è sembrato il migliore nelle vicinanze (di Genova) ed effettivamente ha superato tutte le nostre aspettative.

Il parco si può girare in un giorno e costa 15,50 euro a testa ma noi abbiamo optato per fare 2 giorni: soggiornando negli alberghi convenzionati il secondo giorno entri gratis.

Si arriva a Oravasso e si lascia la macchina in un grande parcheggio gratuito, poi si prende un trenino (a pagamento 5 Euro gli adulti e 3 i bambini) e si sale su nel paesino dove ci si può arrivare solo a piedi (ma sono 25minuti in salita) o appunto con il trenino.

Arrivati in cima si prosegue solo a piedi; il percorso è accessibile con i passeggini ma le salite sono abbastanza ripide e faticose, se è possibile per i piccoli io consiglierei uno zaino da montagna o simile.

Il paesaggio è veramente suggestivo; ci sono intorno i monti con la neve, c’è una bella vista e il paesino è incantevole.

Il parco offre molte attrattive come un cantastorie che incanta i bimbi e li fa stare seduti ad ascoltare canti e favole per mezz’ore intere, lo spettacolo di falconeria, il Musical (quest’anno era la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka), l’arrivo di Babbo Natale in mezzo ai bimbi con canti e animazione dei Twergi (i folletti).

Inoltre ci sono cunicoli dei Twergi dove infiarsi, un bel presepe in una chiesa insieme a dimostrazioni di attività artigianali, degustazioni, le renne da accarezzare, area giochi.

E’ possibile accedere a pagamento alla slitta volante di Babbo Natale, ai laboratori (da prenotare) e al trenino sotterraneo dei minatori dove si incontra al proprio arrivo un albero parlante che regala ad ogni bimbo un seme di grano da piantare.

Poi ovviamente non può mancare la grotta di Babbo Natale con prenotazione orario entrata obbligatoria: ci si arrampica nel bosco lungo un bel sentiero osservando gli scoiattolini e interagendo con pietre parlanti e si arriva in cima all’ingresso della grotta. Lì si viene accolti con un bel the caldo, si mette il caschetto da minatore e si entra.

Sia questo cunicolo che quello del trenino dei minatori sono ricavati da una cava di marmo rosa quindi l’ambientazione risulta molto realistica.

Arrivati in fondo si raggiunge una grande sala ricavata nel marmo dove c’è Babbo Natale che aspetta tutti i bimbi per prenderli in braccio e fare una foto con loro e con i genitori.

Nelle varie postazioni del parco i bambini possono ricevere in omaggio la foto con Babbo Natale, una moneta col proprio nome e il diploma di bravo bambino.

Infine per mangiare ci sono numerosi stand gastronomici, aree picnic coperte e riscaldate, ristoranti, bar e pizzeria sotto tendoni riscaldati.

Credo ne valga la pena di portarci i piccoli sognatori accompagnati da genitori che hanno ancora voglia di credere per un giorno alla magia del Natale.