Un assaggio di Costa Azzurra

 

Abito da 37 anni in Liguria eppure, non ci crederete, ma non ero mai stata in Costa Azzurra e così all’improvviso ho realizzato che dovevo farci almeno una capatina. Detto fatto ho organizzato un primo assaggio di tre giorni con l’obiettivo di fare un giretto tra Nizza e Antibes a fine aprile, ovviamente con marito e nani al seguito. Diciamo che il primo giorno il meteo ha punito questa mia “resilienza” durata anni a varcare il confine oltre Ventimiglia… e cosi una pioggia veramente battente, direi quasi torrenziale, ci ha accompagnati durante tutta la giornata almeno fino alle 17.

Avrei avuto in programma la visita di Nizza ma con un meteo cosi poco clemente ho proposto ai miei compagni di viaggio di fermarci a Monaco puntando sul Museo Oceanografico. Mi sembrava un’idea geniale per occupare il tempo con i bimbi in un ambiente che potesse interessare i loro occhietti senza scolarci come pulcini. Idea geniale che evidentemente è balenata nei cervelli di tutti i genitori che transitavano da quelle parti… e stiamo parlando dei giorni delle vacanze post pasquali… una colonna infinita e pressoché immobile di auto ci ha accolti al nostro ingresso al Principato. Ma mai perdersi d’animo quando si è in vacanza: abbiamo deciso di posteggiare in un centro commerciale e di prendere un bus per raggiungere la Rocca. Gli autobus che salgono fino su sono il numero 1 e il numero 2, cosi ci ha spiegato una gentile commessa di un negozio di scarpe, e cosi è stato.

Il biglietto si può acquistare a bordo o alle macchinette automatiche se le trovate alla vostra fermata e vanno “convalidati” una volta saliti sul mezzo. In pochi minuti siamo arrivati a destinazione e proprio all’estremità della Rocca, letteralmente a strapiombo, sorge il Museo Oceanografico. Sicuramente in una bella giornata avrei adorato questo posto e mi sarei goduta una bella passeggiata esplorativa, ma il diluvio universale ci ha indotti a fare velocemente il biglietto (ci sono le casse automatiche in cui si può pagare con la carta, o le casse tradizionali). Il costo del biglietto è di 14 euro e il museo è aperto tutti i giorni , Natale e weekend del Gran Premio esclusi. Una volta entrati si possono visitare diversi piani, ai piani inferiori si trova l’acquario. Purtroppo la accozzaglia di gente veramente esagerata non ci ha fatto godere la nostra visita… era veramente faticoso muoversi, ma avevamo pagato il biglietto e abbiamo cercato a fatica di finire il giro non potendo però provare la vasca tattile e vedere bene molte vasche sicuramente interessanti.

Essendo di Genova e avendo a disposizione un acquario stupendo che conosciamo bene, posso dire onestamente che il confronto non ha retto. Ma ripeto probabilmente con molto meno folla la visita sarebbe stata sicuramente più interessante e piacevole. Una volta usciti dalla zona acquario i bimbi un po’ stressati dalla calca si sono precipitati nello shop in cui si sono “ sfogati” nell’esaminare nel minimo dettaglio tutti i giochi e i gadgets… chissà perché qui la folla non li infastidiva…. Anche il marito pareva troppo stressato e non me la sono sentita di “obbligare” i miei compagni di viaggio a terminare la

visita del museo perdendo cosi la parte del museo vera e propria relativa all’oceonografia con fotografie e documenti d’archivio nonché scheletri di animali e animali imbalsamati. Se il tempo è bello potete salire sulla terrazza per ammirare il panorama e godere dello spazio gioco dedicato ai bambini.
In ogni caso usciti dal museo con una bella coppia di giochi ad acqua dal sapore vintage (da piccola mi ci divertivo un sacco) abbiamo iniziato a sperare in un miglioramento climatico… non pioveva praticamente più e ci siamo goduti un pochino di tempo all’aria aperta. Gioele è rimasto affascinato dal polpo finto (a lui queste rappresentazioni piacciono sempre molto) e poi, un po’ claustrofobico, era ben felice di potersi muovere agilmente a suo piacimento!!!


Ripreso l’autobus, convinta di aver capito che il percorso fosse circolare e che quindi avrebbe fatto capolinea unico alla Rocca, ho proposto di non scendere alla prima fermata che si trovava nei pressi dell’auto ma di fare tutto il giro…. Questo ci ha permesso di vedere tutta Monte Carlo dal Casinò, alle vie dello shopping di lusso, alla parte del percorso cittadino del Gran Premio di cui si assaporava già l’atmosfera visto che in parte erano già state montate le tribune e alzate le griglie di protezione ai bordi delle strade… questo ha interessato parecchio Pietro mentre Gioele si abbandonava a un riposino tra le mie braccia… davvero un giro carino per prendersi una bella vista della ricca città se non fosse che il capolinea non era affatto dove pensavo! ovviamente lo scherno sulla mancata perfetta organizzazione mi ha accompagnato per tutta la serata ed oltre… io che sono una precisina (solo in fatto di organizzazione sia chiaro)… cosi arrivati al capolinea ai Giardini Esotici (decisamente fuori mano per raggiungere l’auto) e di nuovo sotto una pioggia battente abbiamo atteso che il bus ripartisse alla volta della Rocca e ormai conoscevamo bene la nostra fermata…. Giunti al centro commerciale dove avevamo parcheggiato abbiamo fatto una golosa merenda anche se ormai era tardo pomeriggio e poi siamo partiti alla volta di Antibes dove avevamo prenotato tramite booking due notti alla struttura Odalys appena fuori dalla cittadina e comodissima sia per l’autostrada sia per l’obiettivo della giornata successiva, il parco Marineland. La mattina successiva appurando che il cielo era grigio ma non pareva minacciare pioggia ci siamo diretti alla zone del Marineland dove abbiamo acquistato il biglietto combinato per KID’S ISLAND E MARINELAND. Il costo dei biglietti è elevato, vi consiglio di consultare il sito per informazioni dettagliate sulle varie combinazioni possibili. Oltre ai due parchi che abbiamo visitato c’è che un golf “avventuroso” che con il senno di poi avrei voluto provare. Sembrava vedendolo da fuori più carino di quanto mi aspettassi.
Abbiamo trascorso la mattinata nell’area KID’S ISLAND dove i bimbi hanno liberamente scorazzato tra animali della fattoria e non solo e playground degni di nota.

È possibile prendere parte a determinati orari ad incontri ravvicinati con gli animali: non ci siamo persi l’appuntamento con i simpaticissimi lemuri!
Nell’area sono presenti anche delle attrazioni quali ad esempio le barchette sull’acqua e i cavalli meccanici che fanno un giro nel west, ma come al solito i miei bimbi hanno preferito a tutto il giro sul pony!
Prima di lasciare il parco non ci siamo fatti scappare la foto di rito con il pappagallino e l’area al coperto dove, oltre al truccabimbi, i nanetti possono sbizzarrirsi con tantissimi playset playmobil a disposizione per giocare.
Giunta l’ora di pranzo abbiamo deciso di spostarci nell’adiacente Marineland dove i punti di ristoro non mancano certo. Noi abbiamo optato per il classico hamburger con patatine ed era davvero notevole tanto che alla sera chiedendo a Gioele cosa avesse apprezzato di più di tutta la giornata ho ottenuto come risposta “il panino grosso… era buono!”. Dopo il pranzo abbiamo girovagato per il parco osservando gli animali e fermandoci nella bellissima zona gioco tutta a tema marina. Davvero originale!
Nel pomeriggio abbiamo assistito allo spettacolo delle otarie che hanno conquistato Pietro con la loro simpatia e allo spettacolo delle orche che hanno impressionato tutti per la loro maestosità.

Gli spazi sono molto curati e anche nei confronti degli animali non ho avuto sensazioni spiacevoli, le aree a loro disposizione sembrano davvero grandi… certo non sono il mare, ma se decidi di entrare in un parco del genere è bene non pensare alle possibili polemiche. La mia impressione è stata comunque positiva e ci sono molti spunti nel parco che richiamano all’attenzione all’ecosistema e agli animali.
Nel complesso la giornata è stata divertente anche se il prezzo del biglietto non ha forse ripagato tutte le mie aspettative.
Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la zona dei parchi per fare almeno un giretto nel centro storico di Antibes che ho trovato davvero delizioso…

molto caratteristico con tutti i vicoletti animati da negozietti curati e accattivanti. Anche i bambini hanno apprezzato passeggiare tra le strette stradine giocando con la fantasia a rincorrersi fingendo di essere in un livello di un videogioco… si sono ispirati cosi e noi “grandi” ci siamo goduti questo giretto.
Finalmente il mattino seguente un bel cielo azzurro ci ha condotti fino a Nizza, città che mi ha positivamente sorpreso! Abbiamo iniziato il nostro giro dal coloratissimo mercato di Corso Saleya: fiori, saponi, spezie, prodotti artigianali…

adoro i mercati! Ci siamo poi buttati nell’arteria principale della città percorrendo lo spazio verde della Promenade du Paillon… un gigantesco parco giochi tutto di legno dove le costruzioni richiamano gli animali e l’ambiente marino… stupenda l’enorme balena di legno da scalare! Dopo aver lasciato giocare un bel po’ i bimbi abbiamo continuato la passeggiata arrivando alla scenografica piazza Massena con la fontana du Soleil e gli irresistibili giochi d’acqua…. Un colpo d’occhio notevole! Proseguendo si attraversano i giardini di Alberto Primo dove un carosello in stile liberty ha ovviamente catturato le attenzioni dei bambini. Dopo qualche giro sui mezzi vintage e davvero originali siamo sfociati sulla Promenade des Anglais dove abbiamo pranzato. La giornata era davvero molto ventosa e questo ci ha spinto a “rientrare” verso il centro storico… una scoperta affascinante!

La Nizza vecchia è un dedalo di viuzze animate di turisti e di nizzardi… locali con i tavolini fuori nelle piccole piazzette che si formano all’incrocio dei vicoletti, negozietti colorati di tutti i tipi, cioccolaterie con le vetrine che non possono che obbligarti ad entrare… ritagliatevi un po’ di tempo per passeggiare nel centro più antico della città e cercate di scorgere gli angoli più affascinanti… se avete ancora tempo potete poi decidere di salire alla collina del castello per un momento di relax con vista strepitosa sulla città.
Il nostro assaggio di Costa Azzurra mi ha lasciato la voglia di tornare per poter godere delle spiagge e del mare turchese che non abbiamo “testato” e per poter curiosare tra i tanti paesini nei dintorni che non siamo riusciti ad esplorare… e magari, chissà, spingersi fino ai paesaggi affascinanti della Provenza….

Safari Park, Pombia (NO)


Gli animali si sa non possono che incuriosire grandi e piccini e per i nostri bambini una gita al Safari Park di Pombia rappresenta sempre una elettrizzante giornata tra animali, giostre e attrazioni di vario genere.
La prima volta che sono stata al parco ero già mamma, Pietro aveva compiuto i 3 anni ed era (ed è tuttora) un grande appassionato di animali. Dal canto mio, oltre a voler portare il piccolo a vedere gli animali che leggevamo sui libri, sono riuscita ad esaudire un mio piccolo desiderio… POMBIA era stata la gita scolastica di mio fratello maggiore quando ancora io frequentavo l’asilo e mi era rimasta quella voglia di visitare quel posto da cui mio fratello era tornato cosi entusiasta e con un bel regalino per me… e le mie aspettative pluriennali non sono state affatto deluse… siamo tornati al parco diverse volte (una volta all’anno direi) e vi abbiamo portato anche Gioele che ormai ha 3 anni e quest’anno visiterà il parco per la terza volta. Che dire, ogni volta gli occhietti sono sempre sfavillanti e se a questo aggiungiamo una giornata rilassante e divertente anche per noi genitori, la formula magica “famiglia felice in gita” è completata.
Il parco dalla primavera è sicuramente aperto tutti i giorni e il costo dei biglietti è di 19 euro per gli adulti e di 14 euro per i bimbi dai 3 anni compiuti. Vi invito a visitare il sito del parco www.safaripark.it per verificare le informazioni di cui avete bisogno in merito a orario e prezzi più aggiornati.
La visita al Safari Park comprende esperienze diverse: noi iniziamo sempre con il vero e proprio safari di circa 5 chilometri in mezzo agli animali selvaggi che tutti i bambini sognano di incontrare… giraffe, zebre, rinoceronti, struzzi, cammelli, ippopotami, leoni, tigri e molti altri ancora tutti a portata di finestrino (chiuso ovviamente)… l’impatto emozionale è notevole. All’ingresso potrete acquistare con un euro aggiuntivo una piccola guida sugli animali del percorso che spiega tante curiosità sulle loro caratteristiche. Si può scegliere di intraprendere il percorso safari a bordo della propria auto (e noi scegliamo sempre questa opzione, gustandoci gli animali mentre sgranocchiamo qualcosa, arrivando da Genova abbiamo alle spalle due ore di auto), oppure a bordo di un trenino.
Una volta terminato il safari si può continuare la visita a piedi per scoprire molti altri spazi tra cui un rettilario, un acquario, l’area dei lemuri, uno spazio dedicato alla fattoria e al far west che piace sempre moltissimo ai nostri bambini dove è possibile cavalcare il pony ed assistere allo spettacolo dei rapaci in volo: davvero interessante!

Ci sono poi zone del parco dedicate a quelli che i miei figli chiamano gli “animali finti”, ovvero i dinosauri e il giardino degli insetti giganti che troviamo davvero curioso. Per completare il divertimento è possibile (direi impossibile non farlo) salire sulle diverse attrazioni che il parco offre: la giostra “volante” del re leone, la giostra degli animali, la ruota panoramica, il bruco, i tronchi, le macchinine, il trenino, le barchette tipo auto-scontri sull’acqua, il veliero dei pirati e altre ancora. Non mancano ovviamente i punti di ristoro e i negozietti per i souvenir… impossibile lasciare il parco senza un ricordino “animalesco”!

Amiamo questo posto perché lo troviamo molto rilassante, lo visitiamo solitamente in primavera e non lo abbiamo mai trovato eccessivamente e fastidiosamente affollato forse perché essendo cosi ampio e offrendo spunti di visita e divertimento variegato consente alle famiglie di godersi il parco in assoluto relax. Se siete amanti degli animali e vi piace abbinare allo zoo un po’ di attrazioni diverse, il Safari Park è sicuramente una valida proposta per una gita in famiglia all’insegna dell’avventura, del divertimento e della curiosità.

Cornici marine

CORNICI CON LEGNETTI, CONCHIGLIE E VETRINI DEL MARE:
Sono almeno due estati che ho attaccato la mania di raccogliere vetrini, conchiglie e legnetti sulla spiaggia anche alla mia bambina! Avendo davvero troppo materiale “marino”, ho cercato su internet qualche idea per poterlo utilizzare e ho scoperto che si possono preparare delle cornici molto carine. Noi ne abbiamo preparato una con legnetti e conchiglie e una con soltanto i vetrini!

MATERIALE:
Legnetti, vetrini e conchiglie; rettangoli di compensato sottile con il foro per appendere le cornici, colla vinilica, vernice trasparente, due pezzetti di corda sottile, fotografie.

 

“FEDERICO” – LEO LIONNI

TITOLO: “FEDERICO”
AUTORE: LEO LIONNI
EDITORE: BABALIBRI

Il libro racconta le vicende di  cinque topini che si preparano laboriosamente ad affrontare l’inverno: in realtà quattro si danno da fare a raccogliere provviste, mentre il quinto, Federico, non si affanna ad accumulare grano e bacche ma si concentra in altre attività non ricevendo molta comprensione dai suoi compagni.
Federico infatti si impegna a raccogliere i raggi del sole, a far suoi tutti i colori e a preparare le parole… saranno questi gli elementi che lui utilizzerà e condividerà con gli altri topini per riuscire a superare il freddo e rigido grigiore invernale. E una volta terminate le scorte di cibo, tutti i suoi compagni increduli godranno del calore immaginando i tiepidi raggi del sole raccontati da Federico, nutriranno i loro cuori con i colori della natura che egli ha idealmente catturato e si delizieranno con le sue poetiche parole.
L’autore anche in questo caso riesce a realizzare un racconto semplice, ma introspettivo che sposta l’attenzione del lettore da elementi comuni, fisicamente e facilmente immaginabili come il granaio, il muro, le pietre, a elementi meno materiali ma che si avvicinano all’immaginario delle nostre sensazioni di calore e di colore. Un’attenzione particolare è attribuita all’importanza delle parole, capaci di risollevare gli animi in situazioni scomode. Quelle parole che sanno scaldare i cuori e colorare gli animi.
E per i lettori più piccoli l’autore fa snocciolare a Federico simpatiche rime sulle stagioni che sicuramente incuriosiranno i bambini e costituiranno uno stimolo a conoscere e approfondire gli aspetti legati all’alternarsi del tempo, del clima e dei colori … e di tanti topini laboriosi… si perché “ognuno, in fondo, fa il proprio lavoro”.

“Zuppa di drago”


TITOLO: ZUPPA DI DRAGO
AUTORI: LETIZIA IANNACCONE E STE TIRASSO
EDITORE: MONDADORI

Zuppa di drago è una coloratissima e divertentissima lettura per bambini dai 3 anni in su.
Il protagonista si rivolge all’amico lettore come se stesse parlando direttamente con lui coinvolgendolo e catturando la sua attenzione già dalla prima pagina.
Il racconto inizia con il bambino che spiega e motiva il suo odio verso ogni tipo di verdura, soprattutto quelle verdi. Una sera arriva il papà a casa con un grosso sacco dove è contenuta una cena misteriosa, così il piccolo protagonista inizia a fantasticare sul contenuto e solo alla fine del libro verrà svelato il mistero. A quel punto il bimbo dovrà prendere una decisione che potrebbe essere quella di mangiare qualche verdura…..ma sta a voi scoprirlo.
Il libro è scritto in maniera molto semplice, in stampato maiuscolo (che facilita le prime letture alla scuola elementare) ed è ricco di disegni coloratissimi e divertenti. Davvero complimenti all’illustratore Ste Tirasso.

21 marzo – giornata della MARIONETTA

21 MARZO… tutti sappiamo che oggi è considerato il primo giorno della primavera, ma pochi sanno che oggi è la giornata della MARIONETTA… e come potete immaginare una mamma curiosa e retrò come me non può non essere affascinata dal mondo dei burattini, delle marionette e dei teatrini… e “buon” sangue non mente  …i miei due bimbi adorano questi spettacolini, ma ancor più amano inventare storie e fantasticare su personaggi noti o ancor meglio creati da loro… in casa abbiamo un teatrino (portato da un Babbo Natale davvero speciale) e un “arsenale” di marionette di ogni genere: alcune “industriali”, molte artigianali e tante fatte da noi… e non c’è momento più bello e divertente che assistere ai buffi spettacolini dei bimbi, spesso strampalati e improvvisati, ma così genuini e creativi da farci ancora volare sulle ali della fantasia… quindi io voto “piu’ marionette per tutti”…

Portapenne stile Lego- festa del papà

 

Ecco un lavoretto veloce e carino da preparare per la fetsa del papà.

Occorrente:

– vasetto/vasetti di vetro o di plastica (noi abbiamo utilizzato quelli in vetro)

– pennarello indelebile nero

– tempera gialla e pennello

– cartoncino per la base ( o piattaforma Lego, che non ho usato per non toglierla ai momenti di gioco)

– qualche mattoncino Lego

– colla a caldo (attenzione ai bimbi, usatela voi adulti)

Il lavoro è molto semplice. È sufficiente colorare i vasetti (noi li abbiamo colorati pennellando dall’interno), disegnare i tratti del viso a piacere, incollare il tutto su un cartone rigido (noi abbiamo tagliato un pezzo di scatola da pacchi). Infine incollate i mattoncini Lego a vostro piacimento per creare un po’ di decorazione: noi abbiamo creato dei muretti dietro ai vasetti in modo da poter supportare il telefono… Abbiamo pensato al lavoretto come portapenne, porta chiavette e reggi cellulare che papà porterà in ufficio, ma l’idea si presta ad essere personalizzata a piacimento.

Via con la fantasia!!!

 

“Il Signor Italiano” – Ilaria Boccardo

Titolo: Il Signor Italiano
Autrice: Ilaria Boccardo

Il libro narra le vicende del Sig. Italiano che deve gestire tutte le sue “sottoposte” letterine, talvolta birichine e poco ortodosse. Per questo si fa aiutare dalle sue figlie Ortografia e Grammatica, spesso brutte e antipatiche, ma necessarie per creare regole indiscutibili e per “accettare” le eccezioni nelle più irrequiete discussioni tra le lettere e le parole della nostra lingua.
I capitoli forniscono cosi nozioni inderogabili, gli stessi insegnamenti che tutti abbiamo studiato sui più classici libri di scuola, ma attraverso un filo logico fantastico e accattivante che fa sì che le regole e le eccezioni, entrambe numerose e spesso ostiche da ricordare, vengano facilmente memorizzate attraverso invenzioni narrative geniali che stuzzicano la fantasia del lettore.
Ho intrapreso la lettura di questo libro con gran curiosità insieme a mio figlio maggiore che frequenta la prima elementare e che, alla prese con le prime regole da imparare sui banchi di scuola, ha con sorpresa scoperto perché la H è muta, perché prima della B e della P ci vada sempre la M e non la N, perché la G si debba talvolta appiccicare alla N e molte altre vicende curiose che spiegano il perché esistano cosi tante leggi a regolare la nostra bella e complessa lingua. Sono convinta che queste divertenti storie rimarranno impresse nel suo cervello e sono quindi grata all’autrice per aver ideato e realizzato questo progetto all’apparenza semplice, ma cosi fantasioso e divertente da rappresentare un metodo di apprendimento particolare ed efficace per gli alunni alle prime armi e non solo…leggetelo con i vostri bambini e sarà un valido e simpatico ripasso di tutte quelle regole imparate anni fa che oggi l’autrice ci ripropone in modo così fantasioso.

Laboratorio Lego- Lanterna di Genova

Laboratorio Lego alla Lanterna di Genova… Noi c’eravamo!!!
Abbiamo imparato un sacco di curiosità grazie ai ragazzi e al Presidente di Liguria Bricks… Per esempio la parola Lego in danese vuol dire “giocare bene” e lo sapevate che con 6 mattoncini lego colorati sono possibili oltre 915 milioni di combinazioni?!? E potete immaginare una fila “infinita” di 40 miliardi di mattoncini per collegare la Terra alla Luna??!!
Abbiamo imparato questo ed altro e ci siamo divertiti un sacco a creare … E abbiamo ammirato stupefatti la fantastica Lanterna scala 1:100 progettata e costruita da Liguria Bricks…
E infine un simpatico gadget ovviamente Lego per tutti i partecipanti per portare a casa il faro in miniatura che noi tutti genovesi abbiamo nel cuore…

Galata Museo del Mare con Geronimo Stilton

Un pomeriggio stratopico Galata Museo del Mare – Genova in compagnia di Geronimo Stilton…

Il museo più grande del Mediterraneo dedicato al mare, alle scoperte, alla navigazione, alle migrazioni dei popoli oggi è ancora più interessante per nostri piccoli grazie a un percorso appositamente studiato per i bambini … All’ingresso viene consegnata una mappa con le varie tappe firmate da Geronimo Stilton e un diario del capitano da compilare tappa per tappa per ottenere il diploma del capitano del tempo… Un’appassionante avventura per tutta la famiglia!!!


E oggi la nostra visita è stata davvero speciale : Geronimo Stilton in pelliccia e baffi ha presentato il percorso con una simpatica animazione con racconti e canzoni…
Foto e autografo del nostro beniamino topo sono state la ciliegina sulla torta …